Testa bassa e pedalare. E in quarantotto ore archiviare la sconfitta di Novara. Il calendario non ammette soste, il tour de force incombe e, allora, sotto con il prossimo impegno. Che avrà nuovamente, per Domenico Toscano, il sapore dell’amarcord. Dopo il ritorno a Novara, la visita della Ternana, due tappe importanti per la carriera del tecnico calabrese.

Non ci sarà spazio per gli affetti, considerata la battuta d’arresto in terra piemontese che ha portato in dote rammarico e delusione. Di fronte a un avversario tutt’altro che insuperabile, l’Avellino avrebbe potuto fare decisamente di più. E’ mancata, come sempre, la lucidità necessaria negli ultimi trenta metri oltre a una buona dose di “cazzimma” che, lontano dal Partenio-Lombardi, D’Angelo e compagni non riescono a trovare.

Dopo un primo tempo da classico 0-0, nella ripresa ci si aspettava maggiore determinazione per riuscire a raggiungere un risultato positivo, decisamente alla portata. E, invece, complice un pizzico di sfortuna – la deviazione di Djimsiti sulla conclusione centrale di Viola –, le tardive sostituzioni e qualche decisione rivedibile dalla panchina, l’Avellino è uscito dal Piola a mani vuote.  

Martedì al Partenio-Lombardi arriverà la Ternana, per un nuovo confronto che metterà in palio tre punti pesanti per la classifica deficitaria di entrambe le squadre. Il turnover è nelle intenzioni di Toscano che, al Piola, ha potuto constatare le buone condizioni fisiche di Castaldo e Verde, quest’ultimo pericoloso nella ripresa con un sinistro a giro, pezzo forte del repertorio del talento partenopeo.

Il 4-3-3 convince e con maggiore qualità in attacco potrà davvero essere il punto di forza dell’Avellino che, in difesa, ha trovato una sua solidità. Bene Perrotta accanto a Djimsiti, sufficiente Gonzalez, leggermente meno bene Asmah che deve imparare a non commettere sciocchi errori di valutazione, purtroppo dettati dalla giovane età. In mediana D’Angelo è insostituibile, i compagni di reparto, no.

Lasik è sembrato un pesce fuor d’acqua, in costante balia dell’avversario e totalmente avulso dal gioco. Paghera va avanti tra alti e bassi, possibile la staffetta con Omeonga, mentre Crecco scalpita e insidia lo slovacco. La classifica non permette passi falsi. L’Avellino, alla luce delle ultime due apparizioni interne, pare aver trovato nel Partenio-Lombardi un alleato importante. La salvezza passa dall’Irpinia.

Sezione: Copertina / Data: Dom 23 ottobre 2016 alle 08:00
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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