Per un belga che arriva, due restano nell'ombra. L'Avellino di Rastelli si è affidato al mercato di riparazione di gennaio per rinforzare la rosa e tentare l'assalto a qualcosa di prezioso, ovvero la massima serie. I biancoverdi hanno portato a casa risultati importanti grazie a un collettivo ben solido, formato da giocatori affamati, ma che hanno dalla loro un grande spirito di sacrificio. Altrimenti in una piazza esigente come quella irpina non puoi fare bene. Nel cuore dei tifosi non ci entri facilmente. La maglia deve essere rigorosamente sudata. Coesione di gruppo, ok. Un ruolo prezioso lo ricopre anche chi gioca di meno. Senza mai fiatare o contestare le scelte dell'allenatore. E' anche, soprattutto, il caso di Momo Soumarè e Arnor Angeli, che si sono ritrovati nello spogliatoio un altro connazionale, ovvero Mokulu, ma il campo non l'hanno visto praticamente mai nel girone di ritorno. 13 presenze in totale per l'attaccante 18enne dell'Anderlecht, schierato spesso da Rastelli come trequartista. Spesso ha smosso le acque a partita in corso creando scompiglio; 529 minuti giocati e migliore media di tiri in porta della formazione avellinese con il 3.4%. Soumarè non scende in campo, però, dalla sfida persa in casa contro il Cittadella il 24 gennaio quando subentrato a Schiavon giocò l'ultima mezz'ora. Poi il buio totale. Neanche una presenza in più di un mese. Va peggio al centrocampista. Angeli, infatti, ha svestito i panni del panchinaro l'ultima volta contro il Brescia, nell'ultima gara del girone di andata, precisamente il 28 dicembre. Giocò titolare, uscendo all'87' a favore di Vergara. Due giocatori che avrebbero potuto fare comodo all'Avellino, magari per concedere riposo a coloro che hanno tirato la carretta particolarmente nel torneo in corso. Le scelte, ovviamente, spettano sempre al mister. I risultati, al momento, gli danno ragione.

Sezione: Copertina / Data: Ven 06 marzo 2015 alle 10:30
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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