Nonostante la sconfitta, l'Avellino resta agganciato nei quartieri alti della classifica. I vari risultati arrivati dagli altri campi fanno male ancora di più. In caso di vittoria dei lupi, al San Nicola, il primo posto era assicurato. Ma ora come ora bisogna guardare avanti, magari lavorando sugli errori commessi contro i galletti. L'Avellino, ancora una volta, è stata capace di rovinarsi una partita che meritava un epilogo diverso.

Il primo tempo ha evidenziato, i ritmi gioco a dir poco soporiferi. Nella ripresa, invece, il copione è cambiato notevolmente. La riprova è il vantaggio di Kresic, arrivato quasi a sorpresa. Al pari del gol del pareggio del Bari, fortuna o no, l'Avellino si è fatto sorprendere. Improta non doveva essere messo nelle condizioni di tirare.

Il rigore del vantaggio del Bari merita un discorso differente e "particolare". Probabilmente, Aureliano, si è lasciato influenzare dal rigore negato nel primo tempo sul tocco di mani di Migliorini. A dirla tutta, tornando al rigore concesso, il capitano dei lupi D'Angelo non sfiora nemmeno la palla con una mano. Anzi. Quattro minuti decisivi per l'Avellino, che torna dal San Nicola con un pugno di mosche.

A livello tattico, l'Avellino, è stato letteralmente annientato. Grosso, nonostante le "manfrine" del pre gara, ha imbrigliato le fasce. Fulcro del gioco di Novellino. Molina, Laverone prima, Bidaoui e Camarà poi non sono stai mai in grado di pungere. Ardemagni è sembrato essere uno spettatore non pagante. L'Avellino mastica amaro, per una partita che poteva andare su un binario diverso. Per fortuna non c’è tempo per rimuginare perché comincia la settimana del derby contro la Salernitana. Ora più che mai non sono concesse distrazioni o errori. La parola d'ordine ora è riscatto.

Sezione: Copertina / Data: Lun 09 ottobre 2017 alle 08:30
Autore: Antonio Tedeschi
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