E ora che succederà? Sono in molti a chiedersi come l'Avellino supererà questo momento di empasse che si è venuto a creare e soprattutto come uscirà mentalmente da questa situazione. Perché la sconfitta nel derby rappresenta una mazzata non indifferente, non solo per le modalità con cui è arrivata, al 96' in undici contro dieci, ma perché rappresenta la seconda rimonta di seguito subita dopo il 2-1 di Bari. Se però a Bari l'Avellino recrimina per un rigore generoso concesso ai pugliesi, contro la Salernitana la squadra si è sgretolata dopo il 2-0. E pensare che fino al 70' l'Avellino era saldamente in controllo e soprattutto primo in classifica. 

Forse una questione psicologica quindi, un rilassamento dovuto alla convinzione di avercela ormai fatta. Oppure scellerate scelte tecniche che hanno indebolito lo scacchiere biancoverde inserendo due pedine, Lasik e Paghera, a corto di fiato e di minuti nelle gambe, che non hanno fermato anzi hanno favorito le scorribande avversarie. O forse un mix dei due, unito alla paura di perdere sopraggiunta dopo il 2-1 salernitano. 

Fatto sta che ora la società ha deciso di chiudersi a riccio, porte chiuse agli allenamenti per evitare ogni contatto con l'esterno e preparare con la massima concentrazione la sfida al Pescara dell'ex Zeman. Non sappiamo se sia la scelta piu' giusta, di certo c'è bisogno di una svolta in un momento che, ripetiamo, sembrava voltare in favore dell'Avellino fino a 20 minuti dalla fine, e che invece in 20 minuti ha gettato l'Avellino nel baratro. Non tanto dal punto di vista della classifica, che resta cortissima in un senso o nell'altro, quanto di prestazioni.

L'Avellino ha il miglior attacco della B (in attesa di Entella-Empoli) ma anche la quarta peggior difesa del campionato. E i risultati, altalenanti e imprevedibili, stanno a dimostrarlo. A Novellino l'arduo compito di rimettere insieme i cocci e ridare alla squadra solidità mentale e tattica. A Pescara ci sarà bisogno di entrambi i fattori.

Sezione: Copertina / Data: Lun 16 ottobre 2017 alle 15:45
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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