Solo i veri uomini sono in grado di rialzarsi dopo una scoppola del genere. E l’Avellino ha bisogno di gente con attributi e fame. Con voglia di fare male, sportivamente parlando, all’avversario. Di aggredire la preda e sbranarla. Di giocare con gli occhi della tigre, quelli che sono mancati ieri ai quattordici calciatori vestiti di biancoverde scesi in campo al “Liberati”. Occhi della tigre che, invece, aveva la Ternana, reduce dal ritiro romano ritenuto necessario dalla dirigenza dopo il ko di Cesena. Scelta azzeccata in pieno a guardare il risultato.

L’Avellino, invece, è rimasto a Montemiletto, dove giovedì si è recato per rendere omaggio all’inaugurazione del nuovo stadio. Una presenza che, col senno di poi, probabilmente poteva essere evitata. Da Montemiletto a “Chi l’ha visto?” il passo è stato breve e il patatrac di Terni lo ha dimostrato. Biancoverdi in campo privi della concentrazione necessaria e della voglia di fare bene, fondamentale per partite del genere. Appagato (ma da cosa?), svogliato, incapace di mettere assieme due passaggi di fila e di arrivare in porta nel primo tempo (l’unico tentativo, velleitario, di D’Angelo è arrivato al terzo minuto di recupero). Serviva maggiore concentrazione, per le feste ci sarà tempo, magari a fine stagione. Magari come accaduto lo scorso anno con D’Angelo e compagni impegnati a Teora e San Martino Valle Caudina.

Contro un Avellino del genere, vita facile per una Ternana non trascendentale, ma affamata e cinica al punto giusto. Anche aiutata dalla decisione arbitrale in occasione del calcio di rigore, più che generoso, concesso e realizzato da Avenatti sullo 0-0. Ma guai a nascondersi dietro l’alibi dell’arbitraggio a sfavore. Nulla a che vedere con le direzioni a senso unico di Manganiello e Ghersini. Non dopo la prestazione e il risultato di ieri che, probabilmente, sarebbe stato negativo, pesantemente negativo, anche senza quel penalty.

Ora bisogna ripartire. All’orizzonte tre gare da far tremare i polsi. La prima contro la Spal, poi il Frosinone in trasferta e il Carpi da affrontare in casa. Tre impegni difficili, estremamente complicati, contro corazzate del campionato, che anticiperanno la sentenza del TFN in merito alla richiesta di penalizzazione da parte della Procura Federale.

Mente sgombra da altri pensieri, testa a terra e pedalare. Sul campo a far scoppiare il pallone, già a partire da oggi (allenamento a porte chiuse e niente ritiro come si era detto nell'immediato post-gara), poche chiacchiere, stop a selfie e a video vari. Per le esultanze strampalate e balletti con cheerleader aspettiamo tempi migliori. Concentrazione massima per raggiungere l’obiettivo salvezza e basta fesserie. I tifosi meritano rispetto, soprattutto chi ieri ha cantato dal primo all’ultimo minuto, con quattro reti sul groppone e la voglia di andare via, di abbandonare il settore ospiti del “Liberati” prima del triplice fischio. A loro va chiesto scusa, nell’unico modo possibile e immaginabile. Vincere. Subito.   

Sezione: Copertina / Data: Lun 27 marzo 2017 alle 08:55
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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