Dopo il cuore di Cittadella ecco le occasioni contro l'Ascoli, in una partita che l'Avellino doveva assolutamente vincere per far tornare il sereno nello spogliatoio. Ed invece contro l'ultima in classifica la formazione biancoverde non è andata oltre il pareggio, 1-1 davanti a poche migliaia di tifosi irpini, che nonostante la pace fatta non hanno seguito in massa sui gradoni le sorti dei lupi. Walter Novellino è stato costretto a ritornare alla difesa a quattro per le defezioni in difesa, dettate da infortuni (Migliorini e Ngawa) e dalla squalifica di Suagher. Non è stato difficile per il tecnico schierare il 4-4-1-1 perchè è il modulo che preferisce, il suo marchio di fabbrica. E' pur vero che però con l'arretramento di Laverone e Falasco, due terzini più adatti ad offendere che a difendere, l'Ascoli ha avuto modo di pungere soprattutto nella ripresa e rischiare alla fine di vincere la partita. Una partita dove l'Avellino non ha avuto sicuramente l'approccio che ci si aspettava, senza mordente e particolare determinazione, finendo anche in svantaggio alla fine della prima frazione di gara. Le occasioni però ci sono state, soprattutto con tiri da fuori area: prima Di Tacchio, poi Bidaoui e D'Angelo che hanno trovato sulla loro strada un Ragni in giornata di grazia. Senza tralasciare forse la più ghiotta delle occasioni capitata all'Avellino, con Asencio che imbeccato da Laverone alla perfezione di testa da ottima posizione ha mandato al lato clamorosamente. Una risposta adeguata da parte dei biancoverdi alle critiche ed alle brutte prestazioni del recente passato, per quanto riguarda la mole di gioco prodotta e, appunto, le parate del portiere avversario.

Ma dal punto di vista del risultato, inutile nascondere che pareggiare contro il fanalino di coda in piena emergenza di uomini, non fa proprio onore alla compagine irpina che doveva portare a casa i tre punti ad ogni costo. Ma a volte bisogna fare anche i conti con la sfortuna, dopo essere stati fortunati una settimana prima al Tombolato. E' il calcio e le regole del gioco sono queste. Ora in vista della prossima partita in casa dello Spezia giovedì sera, si attende solo la sentenza per il  processo Money Gate, dove la Procura ha chiesto la retrocessione dei biancoverdi. Un pesante punto interrogativo nella testa dei giocatori che in alcuni frangenti dimostrano di essere un po' sconnessi. Come Asencio, che ieri è stato insufficiente. Troppe aspettative? Troppe pressioni per un 19enne? Chissà. Intanto volendo fare un bilancio dopo le ultime due gare è sicuramente un Avellino in crescita, sia tecnicamente che mentalmente. Si spera che sia davvero e finalmente la strada giusta.

Sezione: Copertina / Data: Dom 17 dicembre 2017 alle 08:16
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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