Avellino-Ascoli fa parte della categoria di quelle partite difficili da inquadrare. Perchè da un lato c'è sicuramente il rammarico e la delusione per una sconfitta pesante in casa contro una diretta concorrente. E dall'altro lato c'è comunque una prestazione abbastanza convincente nella ripresa, una bella reazione in inferiorità numerica, una traversa, un palo, un rigore non concesso e un rigore contro inesistente con tanto di espulsione di Perrotta letteralmente inventata, perchè il difensore salva prodigiosamente di spalla e non di mano. Episodio che ti compromette totalmente una partita equilibrata sul punteggio di 1-1 dopo circa un quarto d'ora di gioco del secondo tempo. Ma con massima obiettività e con grande raziocinio si può affermare che qualcosa di buono si è visto. O almeno, si è visto che in casa Avellino è successo qualcosa. Ovviamente è la mano di Walter Novellino, che in soli cinque giorni non poteva fare miracoli, ma ci ha messo un pizzico di voglia e cattiveria in più, per il momento. Poi si vedrà.
Partiamo da un punto cruciale. Il nuovo mister biancoverde è uno che fa mea culpa, che va in sala stampa e dice le cose come stanno, cosa gli è piaciuto e cosa non gli è piaciuto dei suoi ragazzi. E' sicuramente un pregio, senza nascondere le pecche e senza voler per forza promuovere tutti ogni volta. C'è da lavorare sul 4-4-2, modulo consolidato per il tecnico di Montemarano, che inculcherà nella testa dei giocatori i movimenti giusti e quelli da evitare. Si ripartirà dalle certezze, da Belloni a sinistra e da Verde che avrà libertà di inventare. Da Castaldo che dovrà fare il Castaldo e Ardemagni che gode della piena fiducia dell'allenatore che ben lo conosce. Nessuno stravolgimento, ma solo ognuno al suo posto in attesa del mercato di gennaio.

Contro l'Ascoli è stata un di quelle partite che sembrava si dovesse per forza perdere. Complice la sfortuna ed errori arbitrali clamorosi per un campionato di Serie B. Che poi Aglietti ci venga a parlare di vittoria meritata, beh, questo è opinabile. Marchigiani che non hanno fatto altro che pungere sulle ripartenze, creando alla fine qualche occasione per chiudere la gara, ma con l'uomo in più e l'Avellino riversato in avanti lo avrebbe fatto anche una formazione di Promozione. Orsolini e Cacia sono stati spine nel fianco di una retroguardia non impeccabile, questo sì. Il centrocampo irpino non ha aiutato molto gli esterni, anche questo è vero, a detta dello stesso Novellino, ma c'è tanta fiducia perchè la compagine avellinese ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento. E la prestazione contro i bianconeri ne è la prova lampante. Occasioni da gol create nel finale, tiri pericolosi. Almeno si sono smosse le acque. Ora dalla sfida contro il Benevento quelle acque toccherà navigarle a gonfie vele. Il campionato di Novellino comincia adesso.

Sezione: Copertina / Data: Dom 04 dicembre 2016 alle 07:58
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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