Walter Novellino si presenta sorridente in conferenza stampa: "L'applicazione c'è stata, l'attenzione anche ed è quello che volevo. Loro sono stati bravi a lavorare dietro i nostri mediani e abbiamo avuto qualche difficoltà. Ho corretto la squadra e con l'ingresso di Belloni abbiamo avuto più profondità. Speravo di vincere, ho avuto poco tempo per lavorarci ma ero convinto di vedere questa prestazione e penso che più andiamo avanti più miglioreremo. Ma questo non ci deve distogliere dal nostro passato e restare coi piedi per terra per risalire presto la classifica. L'allenatore ha avuto il merito di lavorare sulla testa dei ragazzi che avevamo già le qualità, hanno avuto da me serenità e autoconvinzione. Ogni allenatore può portare la sua esperienza poi sono i ragazzi che vanno in campo, noi abbiamo giocatori che hanno avuto difficoltà all'inizio ma lavorando sulla testa e la tattica stanno recuperando.

Abbiamo fatto una gran partita sotto l'aspetto caratteriale e della concentrazione e ne sono contento. Bisogna continuare a lavorare, sapevo che Jidayi e Djimsiti hanno qualità e l'albanese può giocare anche in categorie superiori. Dovevamo solo dare loro certezze, sono stato anche fortunato nell'aver recuperato Jidayi dall'infortunio e ora abbiamo certezze in difesa. Paghera lo conosco, è bravo a ripartire, sa prendere palla, così come Moretti non ancora al top si è disimpegnato bene. L'applicazione e la serenità del palleggio hanno fatto la differenza.

Romulo ci dava fastidio, è un Nazionale, ma lo abbiamo saputo contenere con i movimenti giusti. Con Belloni in campo abbiamo avuto la partita in mano perché lui sa sia coprire sia ripartire. Io ho avuto grandi allenatori da calciatore, per me i ragazzi sono tutti uguali, cerco di valorizzare tutti e il campo è la voce della verità. Non lascio mai nessuno da parte, mi dispiace per Omeonga che ha trovato meno spazio, gli ho parlato e gli ho spiegato. Grazie anche a D'Angelo, Castaldo, che vogliono bene all'Avellino che mi aiutano fare gruppo. Cerco di essere leale con tutto in maniera corretta.

Sono convinto del lavoro, ho dei ragazzi intelligenti, grazie agli anziani che mi conoscono e mi danno una mano e piano piano stiamo salendo una classifica con fatica, ma saliamo. Ora cerchiamo di recuperare anche gli ultimi infortunati. Io sento mie tutte le partite, non per presunzione ma vedo sempre qualcosa di mio in quello che si fa in campo, ma se non ci sono i giocatori non si vince da nessuna parte, l'ho imparato anche in Serie A".

Sezione: Copertina / Data: Sab 11 febbraio 2017 alle 18:05
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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