Fare risultato in un campo dove nessuno fino a ieri era riuscito ad uscire vincitore probabilmente vale doppio. E forse vale triplo se pensiamo che l'Avellino non aveva ancora riempito la casella "vittorie in trasferta". Fiducia, morale, convinzione nei propri mezzi. Tutto questo è il 2-0 contro i lombardi. Ma ci sarebbe molto di più: un Ardemagni in formato super, una squadra compatta che finalmente squadra lo è diventata e comincia a giocarsi seriamente il suo campionato. Grande merito ad un mister che non ha fatto altro che mettere un po' di polvere magica sulla testa dei suoi. Scherzi a parte, allo stadio Rigamonti si è visto un Avellino leggermente rimaneggiato perchè Laverone si è dovuto adattare a sinistra, Lasik ha dovuto fare l'esterno alto e Verde ha dovuto giocare al fianco di Ardemagni, lui che proprio una punta non è. Per gli amanti della precisione, abbiamo visto una formazione schierata con un 4-4-1-1 contro il 4-3-1-2 delle Rondinelle. La difesa dei padroni di casa non ha dato mai l'impressione di avere la situazione sotto controllo ed infatti le verticalizzazioni degli irpini tagliavano come burro la retroguardia di Brocchi. Il primo gol è nato così, con un assist di Gonzalez e rete, appunto, di Ardemagni. Quest'ultimo apparso letteralmente rigenerato dalla sosta e in grado di fare reparto da solo. Ma andiamo per ordine. Partiamo dal pacchetto arretrato: Radunovic regala segnali di sicurezza e personalità, i due centrali sulle palle alte svettano alla grande e Gonzalez sta diventando un buon terzino. Il neo acquisto Laverone, seppur a sinistra, ha ben figurato sfidando Untersee durante le sue scorribande. A centrocampo tutto ok, anche se la zona nevralgica del campo ha bisogno del migliore Federico Moretti, della sua qualità, anche se ad onor del vero D'Angelo e Paghera si sono ben disimpegnati al Rigamonti. Belloni fa sempre il bello ed il cattivo tempo e Lasik ha detto la sua. La dirigenza crede molto nello slovacco e il girone di ritorno può rappresentare il tempo del riscatto per il numero 15 biancoverde.

Passiamo all'attacco. Verde ha provata a dare quel pizzico di fantasia, ma la sua luce non ha brillato come di solito fa. Ci ha pensato il match winner di giornata però a mettere tutto in ordine. Due gol da bomber vero, e una partita di una concretezza unica. Ruba palla, subisce fallo, segna e lotta: senza dubbio la sua migliore partita da quando è giunto ad Avellino. Matteo Ardemagni ha dedicato i gol a tutto lo staff e al direttore De Vito che se lo gode e lo coccola, sicuro di aver messo a segno un bel colpo in estate. In attesa di goderci un Avellino al completo con Evacuo, probabilmente Crivello, Castaldo e compagnia bella, questa squadra piace e non poco. Non solo determinazione, ma anche sprazzi di bel gioco, con verticalizzazioni, buone trame di passaggio e aggressività nella fase di non possesso. Restare con i piedi per terra è d'obbligo, ma chi ha ingoiato polvere fino a poco fa, comincia a bere qualche goccia d'acqua.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 gennaio 2017 alle 07:38
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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