Nonostante il silenzio stampa in casa Avellino, il presidente Taccone si fa comunque portavoce dei malumori ai microfoni di Sport Channel. “Rispetto ad altre partite stavolta sono molto meno deluso, i ragazzi hanno giocato alla grande, la formazione mandata in campo da Rastelli è stata degna del nome dell'Avellino, abbiamo combattuto e meritavamo un risultato diverso lo sa tutta Italia; l'importante è aver messo in campo un animo battagliero. Mi spiace anche per i nostri tifosi meravigliosi che si sono sobbarcati un viaggio lunghissimo, meritavano un altro risultato e i ragazzi hanno fatto di tutto per accontentarli non riuscendoci.

Degli arbitri preferisco non parlare per evitare, come ha detto il ds, squalifiche importanti; a questo punto o sono in cattiva fede o sono imbranati, forse qualche parola spesa contro l'Avellino sta pesando. Di questo però non voglio parlare, sono amareggiato, fanno passare voglia di fare calcio. E far passare la voglia a Taccone è difficile ma ci stanno provando, per la sua passione non per i risultati che nel calcio vengono e vanno. Abodi? Ci siamo scambiati alcuni messaggini su Whatsapp, gli ho detto che deve alzare la voce verso la categoria arbitrale perché non possono essere i direttori di gara a decidere le partite ma solo i 22 sul campo. Può fare una verifica seria e corretta del campionato per evitare che i presidenti continuino ad avere da ridire sugli arbitri.

Contatto con Delio Rossi? Non so chi lo dice, si tratta di una grossa panzana da smentire al più presto. Non c'è nulla di vero, non è neanche nella mia mente e nei pensieri. Rastelli è e resta il nostro allenatore, ha la nostra fiducia, spero anche dei tifosi e invito tutti a venire a vedere la partita giovedì per fare tifo e lasciamo stare le simpatie, prendiamoci i 3 punti e superiamo questa quota 50 che ogni anno ci crea problemi. I miei obiettivi non cambiano, vogliamo fare i playoff e in una posizione di classifica consona e tranquilla, almeno nelle prime 4 se ci riusciremo”.

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 marzo 2015 alle 16:09
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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