E' il giorno della conferenza di Walter Taccone. Il presidente ha voluto fare chiarezza sulla figura di Angelo Ferullo e sulle accuse che gli sono piovute addosso rispondendo alle domande dei giornalisti presenti. Di seguito l'intervento integrale di Taccone, punto per punto.

"Ogni volta che mi allontano succede qualcosa, forse devo restare prigioniero della mia città, non riesco a distrarmi, a gioire, a non pensare al calcio per qualche giorno che mi arrivano messaggi o segnalazioni. Voglio chiarire cosa è successo in società. Non è successo nulla di particolare, da qualche tempo stiamo trattando con 3-4 gruppi tra cui Angelo Ferullo, la sua società ha anche fatto una sponsorizzazione importante per il mantenimento della Serie B già 5-6 mesi fa. Ha voluto dare una mano e chiesto di comprare il 15% delle quote. Abbiamo fatto questo atto di vendita e nella stessa giornata avevo proposto di nominarlo amministratore unico o delegato. Questo perché ha messo sul piatto pochi soldi, solo il valore nominale delle quote. Ma ha preso l'impegno di portare sponsor importanti all'Avellino, alla società e non a Taccone. Gli sponsor conoscono lui non me e quindi mi sembrava giusto far gestire a lui questo denaro, ma in una nota non ha accettato questa nomina, perché ha detto 'se non mi vogliono non voglio incrinare i rapporti tra piazza e società'. Ma non capisco le preoccupazioni della piazza, la paura di debiti non reali, mio figlio ha chiarito questa situazione.

L'Avellino ha avuto un lieve incremento delle spese, non debiti. Noi paghiamo i contributi ai tesserati, l'Avellino dalla classifica di B è la sesta squadra del campionato per gli ingaggi, 7,4 milioni di ingaggi nello specifico. Quindi non è vero che non investiamo e che spendiamo quattro soldi. Da quando gestisco la società non abbiamo mai avuto problemi con nessuno. Sono dovuto correre qui a tranquillizzare i giocatori che temevano stessimo fallendo. Ho chiarito che non ci sono problemi con i loro ingaggi e io resto qui a disposizione. Poi chiarisco che se un imprenditore irpino vuole l'Avellino io posso fare un passo indietro. Posso abbandonare il ruolo di patron e fare il socio di minoranza discutendo un prezzo equo. Sappiamo che chi viene dovrà fare un tot a Taccone e alla società e poi investire le quote necessarie a prendere la percentuale che desidera, lasciando comunque a me delle quote minoritarie perché non voglio uscire da questa società, l'Avellino fa parte del mio cuore e devo essere una delle figure sempre presenti.

Tornando ai debiti, abbiamo solo quelli di gestione: ogni anno abbiamo introiti da contributi Lega, biglietti e sponsor aumentati dell'Iva del 22% che viene rateizzata ogni anno e siamo in regola con i pagamenti trimestrali di questa imposta. E' un debito a bilancio che viene pagato con la gestione della squadra, non a carico di chi entra. Poi i soci apportano 1 milione circa all'anno per la gestione del pacchetto societario, e chi arriva deve investire questa medesima somma".

Come ha preso le dichiarazioni di Gubitosa?
"Non l'ho sentito perché ero all'estero, mio figlio mi ha raccontato qualcosa. Forse ha letto male i dati perché chi fa calcio deve sapere che non è un'impresa come un'attività normale. Abbiamo delle anticipazioni per la Lega e la vendita di giocatori, che compare come passività, che non è un debito. Non è una passività dell'Avellino ma delle società di calcio che vendono i giocatori, e finché non vengono pagati i calciatori venduti risulta a passivo, ma non è un debito. I debiti solo 5-6 milioni, fisiologico per una società di B. Se gli ingressi sono inferiori alle spese è chiaro che hai un debito, ma una volta rateizzato riesci a pagarlo senza problemi. Michele è una brava persona e un mio amico, forse era arrabbiato per la situazione di Ferullo e non avendo un'età della saggezza ma è giovane, si è lasciato andare troppo. Per me è stato un socio ideale, ha aiutato l'Avellino senza mai tirarsi indietro, anzi è sempre stato vicino".

Ferullo quanto apporta alla società? Perché non è stato ufficializzato l'accordo del 28 ottobre?
"Ferullo si è preso un tempo di riflessione per decidere se fare l'amministratore o meno. E' stato attaccato in maniera vergognosa da persone che non lo conoscono. Ha avuto una disavventura con il Latina e sembra che sia il traghettatore del fallimento dell'Avellino, ma come può fallire se l'85% resta mio? E' ridicolo. Per ora l'amministratore resto io, se qualche altro socio vuole entrare andremo a discutere con lui. Economicamente Ferullo ha portato 500 mila euro di sponsorizzazione l'anno scorso e altrettanto quest'anno, totale 1 milione di euro. Pagamenti rateali come tutte le sponsorizzazione eccetto Sidigas che ha pagato tutto".

La gente è preoccupata dalle mancate proprietà di Ferullo e l'acquisizione di nuove quote.
"L'accordo iniziale era del 15%, inizia a lavorare per farsi conoscere, quando la piazza capirà che è qui per aiutare l'Avellino studieremo un modo per aumentare le quote. Al momento la cosa è congelata ma vediamo cosa succederà nei prossimi giorni".

La sua permanenza significa anche una garanzia tecnica e morale per chi subentra?
"Un eventuale ingresso di maggioranza è condizionata alla mia presenza. Se qualcuno vuole il 100% dirò no a qualunque offerta, io resto nella società. Farò il presidente onorario come inserito nel nuovo statuto con deleghe specifiche e questo è quello che mi aspetto".

L'ingresso di Ferullo può condizionare la posizione di Vincenzo De Vito?
"E' una sciocchezza, fino a che sono nell'Avellino il ds sarà Vincenzo De Vito, è fuori discussione. Se poi Enzo viene chiamato dalla Juve saremo contenti per lui, sarà un altro ex Avellino che va in Serie A. Ma finché ci sono io non andrà via da Avellino, abbiamo un rapporto stretto quasi fraterno".

Se da qui a gennaio non entra nessuno, gli obiettivi saranno di sacrificare giocatori per mantenere il bilancio o fare i playoff?
"Non siamo dei morti di fame, a gennaio non succederà niente e l'obiettivo restano i playoff, e li faremo. Se l'Avellino avesse 6-7 milioni debiti vendo 2 giocatori e azzero il bilancio, le offerte ci sono. Abbiamo un potenziale di 10 milioni di giocatori, per alcuni ho avuto anche offerte di 5 milioni di euro pur valendo 500 mila euro, quindi nel momento in cui fossi in difficoltà vendo i giocatori e sono a posto, ma non lo faccio. Potrei farlo ma non lo faccio perché voglio arrivare ai playoff".

Dietro Ferullo potrebbe esserci la figura di Nello De Nicola? Gubitosa è stato cercato dall'Avellino?
"Io e Michele non ci siamo mai sentiti, lui è amico di mio figlio e si sentono per altre cose. Non escluso che si siamo sentiti e fatti una chiacchierata ma io non l'ho sentito. L'invito è sempre valido per chi vuole prendere le quote, Taccone incasserà da un'eventuale vendita pochi euro perché nessuno vuole milioni, solo la gestione della società. Vendere qualche giocatore importante poi non vorrebbe dire abbassare i nostri obiettivi perché con quei soldi potresti anche prendere giocatori più forti. Questo clima poi si respira in Italia e un giocatore non vuole venire perché pensa che qui ci sia contestazione e aria di fallimento, invece non è vero.
De Nicola non so neanche chi sia. Con tutto il rispetto che ho per Gubitosa o Ferullo, ma uno che ha il 15% può dire a me cosa fare e chi prendere? Se succedesse convoco un'assemblea e gli tolgo i poteri".

Ci rassicura sulla solidità economica di Ferullo? C'è la voglia di avere un contatto con Gubitosa?
"Gli devo mandare una cartolina con dei cuori? Come ho già detto è un mio amico e si parla sempre in maniera serena. Poi magari lui dice che non sono suo amico. Ha detto che l'ho preso in giro? L'Avellino è sempre stato in vendita e lui lo sa, non prendo in giro nessuno e per il 15% ho avuto 11 mila euro, poteva darmeli chiunque è una cifra irrisoria. Non deve avere milioni di euro Ferullo, se può portare sponsorizzazioni per me lui vale milioni anche se non ha proprietà.

Quando ho preso l'Avellino nel 2009 abbiamo pagato solo l'iscrizione e preso la squadra a costo zero, non avevamo proprietà, ora siamo proprietari di un immobile che vale 600 mila euro, cioè la nostra sede. Abbiamo un monte giocatori importante e 3 di questi valgono almeno 10 milioni, ho 2 lauree e non dico sciocchezze, faccio la mia professione e so cosa dico. Quando ho detto che con Bastien e Omeonga avremmo preso soldi così è stato, 1,3 milioni solo per Omeonga. Se vendessi questi 3 giocatori azzerando i debiti sareste contenti?".

C'è una frattura con la Sud, li vorrebbe incontrare?
"Venissero a parlare con me, mi aspettavo di vederli qui, erano invitati. Non posso invitarli in privato nel mio studio, venissero qui insieme a noi a parlare e illustrarmi le loro motivazioni. Io non scappo, io sono nato qui e qui resto. Ad Avellino ci sono imprenditori anche più importanti di me, ci sono persone con bilanci da 100 milioni di euro, io ne ho 24 milioni e caccio 1 milione l'anno e vengo anche trattato così".

Domani si gioca a Frosinone.
"Ci sarò, mi spiace non esserci stato con l'Entella. Abbiamo buoni rapporti e credo che sarò accolto bene. Novellino vuole andare a vincere, lo vedo carico, spero possa darci questa grinta e possa trasferirla ai giocatori. I giocatori hanno qualità, determinazione e quella cazzimma che molti hanno ma qualcuno no. Se stanno tranquilli possono rendere anche di più perché la qualità ce l'hanno e ce lo riconosce tutta l'Italia. Abbiamo Gavazzi fermo, Morosini rotto e abbiamo perso qualche pilastro senza nulla togliere a chi sta giocando. Stiamo cercando di rimediare con giocatori che non li fanno rimpiangere, ma è chiaro che queste assenze si fanno sentire".

In quali ruoli interverrete sul mercato?
"Oggi il mister vi dirà cosa gli serve, io non ho privilegi, io prenderei qualche cavallo di ritorno ma non posso dire di chi si tratta, non italiano. Vi faccio una battuta: ero a Lisbona e la Bulgaria doveva giocare lì, avrei voluto incontrare Galabinov e salutarlo per ringraziarlo per cosa ha fatto ad Avellino. Se è al Genoa è anche merito mio perché Donatelli mi ha chiesto un giudizio su di lui. Era solo una battuta ovviamente, Andreyi potrebbe fare benissimo qui è chiaro".

D'Agostino è tra gli imprenditori in stand-by. Ferullo può aiutare anche nel nuovo stadio?
"L'interesse di Ferullo era orientato proprio a questo. Voleva portare un importante gruppo londinese con il quale ha avuto rapporti per fare lo stadio. Io ho incontrato un fondo italiano a Roma composto da imprenditori importanti che vorrebbero fare lo stadio. La prossima settimana dovrebbero venire a vedere la situazione di persona, quindi le cose vanno avanti. Dobbiamo risolvere qualche questione con il Comune e poi questo gruppo potrebbe affiancarci per realizzare questo sogno, forse una chimera. Spero di vederlo prima di morire. D'Agostino? Non ho mai parlato male di nessuno, lui come Gubitosa sono personaggi importanti e magari potrebbero fare una cordata e prendere l'Avellino, non lo sappiamo".

La squadra non è andata in ritiro a Frosinone?
"La squadra non ha voluto, io sarei partito oggi pomeriggio ma non mi sembrano problemi seri. Quando giochiamo in casa i ritiri non li faremo più perché è una cosa ridicola, vedo giocatori che ascoltano la musica o giocano a carte e la trovo una cosa ridicola, dovrebbero solo concentrarsi sulla partita".

Ci sono multe in arrivo sulle proprietà dell'Avellino?
"Non so di cosa parlate, questi dubbi vengono fatti da persone normali o dementi? Non c'è niente da chiarire, abbiamo un immobile di proprietà, cosa c'è di strano? Non dovevamo acquistarlo? Forse lo abbiamo pagato troppo poco, fatemi capire? Io non leggo i social, non mi interessano, leggo la parte nobile della comunicazione ovvero i giornali, le tv, non i social perché chiunque può dire quello che vuole. Posso seguire queste persone? Poi a parlare sono sempre gli stessi 100 ma l'Avellino non ha solo 100 tifosi, non posso seguire queste chiacchiere buttate lì per sentito dire, senza riscontri concreti. Domani anche io posso fare un account finto e dire che il presidente è un magnate con miliardi all'estero. Parliamo del nulla. Nella mia clinica è venuta l'Agenzia delle Entrate facendo una verifica a campione e ci ha fatto 1500 euro di mula, li pago e finisce lì. Questa è la gestione imprenditoriale di Taccone. Ci sarà una multa? Si va a discuterla tranquillamente".

Novità sul caso Catanzaro?
"Abbiamo preferito lasciare le cose in mano alla Procura Federale, il nome di Walter Taccone non figura da nessuna parte e non è mai stato chiamato in causa né da intercettazioni telefoniche nè da intercettazioni ambientali. Non conosco Cosentino, l'ho solo incontrato 5 minuti prima della partita Catanzaro-Avellino, si può combinare una partita in 5 minuti? Non mi preoccupa questa vicenda, fino a quando abbiamo parlato di Modena o Reggina in cui c'erano intercettazioni c'erano degli elementi di preoccupazione, ma qui non c'è niente e metto la mano sul fuoco. E il giudice è lo stesso della vicenda col Catania da cui uscimmo senza problemi".

Cosimo Sibilia per il dopo Tavecchio?
"E' uno di noi, uno di famiglia. Non dimenticate le contestazioni al commendatore Antonio Sibilia oggi lo riconoscono come il più grande presidente avuto ad Avellino. Una famiglia che ha dato tanto ad Avellino e la sua successione darebbe tanto alla città".

Sezione: Copertina / Data: Gio 16 novembre 2017 alle 09:22
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print