Il presidente dell'Avellino Walter Taccone è intervenuto telefonicamente nel corso di 0825 in onda ogni domenica su OttoChannel (canale 696 del digitale terrestre), analizzando diversi tempi interessanti: "Non sono così preoccupato, non era certo a Palermo che dovevamo fare punti. Ce la siamo giocata, anche negli episodi siamo stati abbastanza sfortunati. Se l’arbitro avesse diretto in modo corretto fischiandoci il rigore ed espellendo il loro calciatore potevamo ritrovarci in 11 contro 10 e sull’1-1. La palla è stata presa con il braccio, si può discutere sulla volontarietà: quando però su un chiaro tiro verso lo specchio della porta ti sostituisci al portiere devi essere sanzionato da chi dirige la partita senza se e senza ma. Il calcio è molto semplice, siamo stati penalizzati e non è la prima volta. Sia chiaro che non mi voglio appellare a questo, preferisco sottolineare che abbiamo calciato in porta 12-13 volte e non siamo stati bravi a concretizzare. Vorrei trasmettere serenità ad un ambiente che si sente già retrocesso: la Ternana dice si essere sicura di salvarsi, stesso discorso Entella e Pro Vercelli. E’ innaturale che qui ad Avellino si veda sempre il bicchiere mezzo vuoto: ora abbiamo cinque partite alla portata e siamo artefici delle nostre fortune”.

Taccone ha proseguito lanciando un messaggio ulteriore alla squadra e al pubblico: “Ora in casa o fuori bisogna giocarsela a prescindere,se poi gli altri sono più bravi ci sarà poco da fare. Il calcio è bello per questo, la serie B è guardata da tutti con grande affetto perché l’ultima può vincere con la prima e viceversa, non esistono situazioni scontate. A me sembra che l’Avellino non sia stato messo sotto nemmeno dal Frosinone, che ha segnato negli ultimi 5 minuti. Non dò colpa a nessuno dei miei calciatori, sono concentratissimi sulla salvezza anche se questo è un termine che a me non piace. Avrei preferito commentare un Avellino nei play off, una sola volta ho avuto questo piacere e la ricordo ancora, quel quarto di finale con lo Spezia in cui vincemmo meritando di vincere”. 

Testa alla salvezza, quindi: “Sono intervenuto per stemperare questo clima di negatività trasmesso da giornalisti, opinionisti e tifosi. Dobbiamo tirarci su le maniche, andrò in settimana a parlare con i calciatori promettendo qualcosa per stimolarli ancora di più con un sacrificio personale. Abbiamo un gruppo serio, con un obiettivo più simpatico potrei caricarli ulteriormente. Potrebbe essere l’ultimo regalo. Futuro in caso di retrocessione? Chi pone questa domanda non è tifoso, chi ama questa maglia è certo di salvarsi. Chi ha paura di andare in serie C non è un mio tifoso, non mi va di rispondere”.

E sul futuro: “Ne ho le scatole piene, io discuto di calcio e non di situazioni societarie. Sui giornali non si legge altro di uno pseudo abbandono di Taccone e dell’ingresso di Gravina o di altre cordate: cerchiamo di essere concentrati sul campionato. Con i Gravina c’è un rapporto eccezionale, sono persone che vogliono investire nell’Avellino e li ringrazio, ma sanno benissimo che in questo momento sto pensando solo alla salvezza. Sanno bene che avevo altre trattative in atto, a me piace bluffare solo a poker e dico sempre le cose come stanno. Ogni imprenditore serio ha sempre pronta una alternativa se un’operazione salta, ma il mio interlocutore principale è Italpol. Non ci sono cordate americane, una spagnola sì”. Infine sulla richiesta dei tifosi di predisporre prezzi popolari per le due gare casalinghe: "Guardiamo se il biglietto costa un euro o cento euro? Dobbiamo salvarci e pensiamo a questo? Non significa che non lo farò, ma mi sento mortificato perchè dopo tanti soldi buttati al vento non mi aspetto questo ragionamento. Il tifoso non ha bisogno di incentivi per sostenerci in una partita fondamentale”.

Sezione: Copertina / Data: Lun 23 aprile 2018 alle 10:30
Autore: Ugo De Mattia
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