L’Avellino da solo al secondo posto in classifica, dietro il sorprendente Perugia neopromosso. Da quanto tempo non succedeva? Dallo straordinario girone di andata dello scorso anno, quando i Lupi hanno occupato per una settimana anche la vetta della classifica. Da allora tante cose sono cambiate, l’Avellino è alla fine uscito dai playoff, sono andati via diversi calciatori, alcuni anche decisivi come Galabinov, tutti i portieri, Zappacosta, e così via. Ma l’Avellino, seppur con tanti nuovi innesti, è sempre lì, a giocarsela, a vincere anche contro squadre ben più quotate, come il Livorno appunto, costruite per il salto di categoria e con investimenti di tutt’altro tipo. Invece i biancoverdi, con i loro investimenti, magari più ridimensionati ma sicuramente azzeccati e adeguati, hanno saputo costruire ancora una volta una macchina che viaggia a pieni giri e che si sta giocando, anche quest’anno, le sue chance per rientrare nelle prime otto.

Certo siamo ancora all’inizio, ma quello che ti lascia una partita come quella contro il Livorno, al di là del risultato positivo, è lo spirito con cui si gioca: la squadra non ha mollato mai, neanche quando l’autogol di Bittante (tra l’altro reduce da una settimana non facile dal punto di vista della piazza) poteva pesare come un macigno. Anzi la rabbia si è trasformata in agonismo tanto più che i Lupi hanno cominciato a correre il doppio, a mettere sotto assedio i toscani, sicuri che prima o poi il gol sarebbe arrivato. E difatti nella ripresa ne sono arrivati due, necessari a ribaltare il risultato, grazie a un Comi finalmente decisivo, affiancato ovviamente da un vero trascinatore come Castaldo che è in uno stato di forma eccezionale (capocannoniere della squadra e del torneo). Un gol e un assist a testa, quasi a restituirsi il favore, per concretizzare nella maniera giusta la gran mole di lavoro svolto dal resto della squadra. Sarà la spinta dello stadio, che ha incitato i calciatori dal primo all’ultimo minuto, sarà la crescente consapevolezza dei propri mezzi, sarà la bravura di un tecnico che ancora una volta ha indovinato tutti i cambi; fatto sta che l’Avellino sa di poter fare la voce grossa con tutti, e di poter vincere contro tutti.

L’entusiasmo è la chiave principale per il successo, vedo appunto lo scorso campionato dei Lupi o quello del Perugia, reduce dalla promozione (e anche da una buona campagna acquisti), vincere aiuta a vincere e allora queste prime sei giornate possono solo fungere da trampolino di lancio per un campionato lungo e avvincente che si prospetta ancora denso di soddisfazioni. Avanti così.

Sezione: Copertina / Data: Dom 28 settembre 2014 alle 08:15
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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