Un mezzo passo avanti e due indietro. Il campionato dell’Avellino somiglia a una danza, malinconica. La sconfitta di Verona tiene sul fondo i biancoverdi, arruffoni nel primo tempo; confusionari nella ripresa. Squadra ancora senza una precisa identità – grave dopo oltre due mesi -, modellata e rimodellata da Toscano fino all’esasperazione e con scarsi risultati. Verde continua a essere un oggetto misterioso per il tecnico. L’ex Roma è stato schierato nell’ultima mezzora sull’out destro d’attacco, a pestarsi i piedi con il sempre positivo Belloni, molto altro oltre al gol.

Idee poche. Nella ripresa l’Avellino ha provato anche a riaprire l’incontro, giocando meglio del Verona che, però, aveva dalla sua parte il doppio vantaggio da difendere e di attaccare, se non nel finale, non ne aveva giustamente voglia. Le conclusioni verso lo specchio della porta difeso da Nicolas sono arrivate al termine di azioni convulse, poco ragionate. Invisibile Ardemagni. Pasticcione, ma leggermente meglio del compagno, Mokulu. In panchina Castaldo, per la legge del turnover. Mentre in difesa, Gonzalez, con il decisivo apporto di Radunovic, ha gettato al vento quanto di buono fatto da Diallo e Djimsiti.  

Toscano ha dovuto fare a meno di Gavazzi dopo mezzora. La smorfia di dolore del calciatore, vittima di un guaio al ginocchio, non lascia presagire nulla di positivo per l'immediato futuro. Un suo utilizzo contro il Cittadella appare lontano. Danno che, sommato al forfait probabile di Lasik e alle difficoltà di Paghera legate alla condizione fisica, crea grossi grattacapi all’allenatore calabrese che, proprio a centrocampo, ha perso la partita col Verona, nonostante la superiorità numerica.

Occorre riordinare le idee e farlo in fretta perché il calendario non ammette soste. Martedì al Partenio-Lombardi arriva la capolista Cittadella, quattro vittorie in quattro gare e reduce dalla goleada inflitta al Verona. Gara spartiacque per i lupi e per lo stesso Toscano, già sulla graticola. La vittoria manca dal blitz di Lanciano, unica gioia nelle ultime quindici partite giocate. Un incubo da interrompere al più presto. Ne va del futuro dell’Avellino.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 17 settembre 2016 alle 18:34
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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