Avellino-Bari era una di quelle partite frizzantine, che le senti già nell'aria durante la settimana, ma che nonostante tutto non è servita a far registrare il tutto esaurito in un Partenio-Lombardi che ha comunque offerto una bella cornice di pubblico. Non c'erano i supporter baresi ed è stato un peccato perché lo sport alla fine è bello perché bisogna misurarsi e confrontarsi. Voglio cominciare da queste, da due tifoserie da apprezzare dal punto di vista del tifo e soprattutto del numero. Alla fine chi ci perde è sempre lo spettacolo ma non possiamo lamentarci perché se si è giunti a questi tipi di provvedimenti la colpa è solamente nostra (dei tifosi che vanno allo stadio per fare altro). Detto questo, bando alle ciance. In campo si è vista una gara vibrante, bella, che non ha fatto addormentare sul divano nessuno, si spera. Solo chi non è appassionato magari ha chiuso un po' gli occhi dopo una settimana di lavoro. E ci sta dai, non vogliamo processare nessuno. Scherzi a parte. Un bell'Avellino-Bari, ricco di sorprese soprattutto per chi si aspettava Bombetta Pisano in campo e chi voleva ammirare la coppia centrale formata da Biraschi e Migliorini. Sì, tanti saluti. Il terzino acciaccato è andato in panca facendo spazio a Nica e al fianco del neoazzurrino ci si è piazzato il buon Rea, sparito dai radar per un pochino di tempo. A sinistra, invece, Chiosa confermato titolare dopo la prova poco fortunata di Novara. Un centrocampo probabilmente titolare e in avanti con Castaldo si è rivisto Ciccio Tavano. Un buon approccio, si voleva vincere già dall'inizio, ma quando fai i conti con attaccanti di caratura superiore ecco che il coniglio scappa dal cilindro. Maniero si capovolge come un calzino e infila l'1-0. Un signor gol che spezza le gambe ad un Avellino che aveva cominciato a soffrire.

La reazione però c'è stata, per carità. Tavano di mestiere si è procurato un calcio di rigore che ha poi visto Cissokho andare sotto la doccia anzitempo ma questa volta Castaldo non l'ha messa. Micai poi ha fatto il Buffon e le cose si sono messe un tantino male. Ma ognuno di voi avrà pensato che nel secondo tempo col Bari in dieci "gliene avremmo fatte tre". Il calcio però è strano, il Bari non si è chiuso e anzi ha rischiato di segnare il due a zero con Rosina che probabilmente ha voluto fare un voto a Mamma Schiavona e con Tesser che ha azzeccato ancora una volta il cambio di Insigne. Talismano per il tecnico dell'Avellino. Assist al bacio (siamo quasi a San Valentino e mi consentirete l'accostamento) e rete dell'1-1 che apre la strada all'assalto finale. Buono, ma non concreto. Neanche la prestanza fisica di Mokulu è riuscita a scardinare la difesa pugliese che si è arroccata in area e ha saputo fare di necessità virtù. Alla fine un punto che probabilmente sta bene ad entrambi gli allenatori, anche se entrambi volevano sicuramente vincere per l'importanza della partita. "Bari" e patta. Ci si vede l'anno prossimo con i biancorossi. Intanto siamo fuori dalla zona playoff, ma possiamo rientrarci. Non deprimiamoci. La vita è bella, il calcio è bello.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 13 febbraio 2016 alle 20:00
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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