Quando ci si mette anche la sfortuna, diventa difficile spuntarla. Stavolta tutto si può dire tranne che l'Avellino non abbia fatto di tutto per battere l'Ascoli: ha creato almeno cinque palle gol nel primo tempo, ha sprecato sì, ma ha anche trovato un portiere in gran forma sulla sua strada e ha preso gol nell'unica occasione da gol avversaria del primo tempo. Forse è per questo che a fine partita, nonostante il risultato deludente ai fini della classifica (l'Ascoli è sempre ultimo) non sono arrivati fischi ma applausi di incoraggiamento all'indirizzo dei biancoverdi, che hanno dato il massimo in campo, quello che ogni tifoso chiede. Poi il calcio è così, può capitare che la palla non voglia entrare e gli avversari facciano gol alla prima occasione, ma non si può dire che l'Avellino non abbia fatto di tutto per vincere, confermando quantomeno che la prova d'orgoglio di Cittadella non è stato un fuoco di paglia.

Positiva anche la reazione della squadra alle vicende extra campo, dall'ingresso di Ferullo alle contestazioni a Taccone fino ad arrivare alla sentenza dell procura federale, che mercoledì emetterà il verdetto di primo grado e che rischia di bloccare le prossime due gare dell'Avellino (in caso di conferma delle richieste e successivo appello). La squadra ha confermato con i fatti e non solo con le parole di essere concentrata solo sul campo e di saper lasciare da parte le preoccupazioni.

Certo, si può discutere degli errori che comunque si sono commessi se il risultato è stato di parità, dell'errore clamoroso di Asencio davanti al portiere ai quattro/cinque tiri parati si platealmente da Ragni, ma a dir la verità arrivati da fuori area e che difficilmente avrebbero sorpreso un portiere professionista, fino alla distrazione sul momentaneo 1-0. Da lavorare ce n'è e lo si sapeva, soprattutto sulla tenuta difensiva (nel secondo tempo in almeno due occasioni l'Ascoli poteva ripetere lo scherzetto) ma quello che conforta è almeno la reazione d'orgoglio, che ultimamente era mancata nelle prestazioni biancoverdi.

Giovedì a La Spezia si potrà provare a regalarsi un sereno Natale fuori dalla zona retrocessione, come si è attualmente, ma prima ci sarà la sentenza di mercoledì, che potrebbe restituire un po' di serenità a tutto l'ambiente. Il che di sicuro non guasterà nel processo di rinascita della squadra biancoverde. I tifosi lo hanno capito e per primi hanno compiuto un importante e intelligente passo verso il riavvicinamento alla squadra. La felice conclusione del processo, se così accadrà, farà il resto.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 16 dicembre 2017 alle 18:58
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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