Non sapete quanto sia difficile dover scrivere un editoriale in queste circostanze. E' complicato perchè si vorrebbero dire molte cose che dopo una sconfitta come questa sono dettate dallo sconforto. Perchè credetemi, di sconforto si tratta. Le cose che l'Avellino ci sta abituando a vedere di recente sono davvero sconsigliate ai minorenni, soprattutto quei ragazzini che si affacciano sul mondo del calcio e dovrebbero guardare e apprendere da esempi positivi. Ecco, di esempi positivi soprattutto la retroguardia biancoverde, quest'anno non ne sta proprio dando. Una gara persa nel secondo tempo perchè nella prima frazione di gara, a onor del vero, l'Avellino ha giocato molto bene creando diverse occasioni da gol. Se fosse finita 3-0 la prima frazione di gara non avremmo rubato nulla. E comunque, permettetemi di aprire una parentesi su Castaldo. Non voglio mettere in discussione un giocatore che ha dato tantissimo all'Avellino, ma mi sento di dire, e me ne assumo la totale responsabilità, che non è più la droga dei biancoverdi. Nel senso che, non spaventatevi, l'Avellino potrebbe farne anche a meno. Ha riposato tre mesi per la squalifica, ma al suo rientro oltre i tre gol iniziali si è avuto molto poco. Gli anni passano anche per lui e la paura che il suo calo fisico si presenti è forte. Mi auguro che Gigi possa smentirmi già dalla prossima gara contro il Crotone e ci tengo a precisare che questo pensiero non è legato in alcun modo al rigore sbagliato. Il rigore non lo sbaglia solo chi non lo calcia, questo è risaputo ed è una delle poche regole certe del pallone. Tutto sommato signori miei ci ritroviamo a fare i conti sempre con le stesse falle. La difesa ne combina di tutti i colori al minimo tentativo offensivo degli avversari. Biraschi probabilmente non è il baluardo che credevamo inizialmente e Chiosa se non combina un pasticcio ogni tanto non si sente a proprio agio. In tutto ciò a ringraziare è un attaccante di razza. Quel Ceravolo che farebbe comodo a molte squadre di Serie B che hanno problemi di finalizzazione. Due reti di ottima fattura, una di testa, l'altra di piede. Due disattenzioni (la seconda in stile "Oggi le comiche" con Chiosa che scivola goffamente e chissà che Militello non lo inserisca nella sua rubrica "Tutti giù per terra") ma pur sempre due gol da rapace d'area di rigore. Nell'Avellino, invece, gli attaccanti non si sono visti, se non in negativo. Mokulu non ha battuto ciglio, tranne in quella doppia occasione non sfruttata nel primo tempo e Castaldo, lo dicevamo prima, ha fatto poco o niente, concludendo l'opera col penalty fallito, il quarto della carriera, il secondo solo in questo campionato.

Veniamo ai playoff. Il capitolo, come sostenevo qualche settimana fa, pare essere chiuso, soprattutto ora che i punti di distacco dall'ottavo posto sono aumentati notevolmente. La delusione per il mancato traguardo potrebbe essere forte ma il presidente Taccone probabilmente farà bene a farsi qualche domanda invece di puntare il dito contro mister Tesser, che di colpe ne ha, ma certamente non tutte quelle del caso. Nel mercato di riparazione si è fatto pochissimo di ciò che andava veramente fatto e si continua, ancora, a pescare in Belgio per l'estate. Una mossa che paga fino ad un certo punto perchè se è vero che Bastien e Mokulu hanno dato qualche soddisfazione, dai Paesi Bassi erano giunti anche Ladriere e Angeli che non hanno lasciato affatto il segno. Accontentiamoci di un bel campionato di B per quest'anno che ripeto, non è affatto male. Ci sono piazze molto più grandi di Avellino che si ritrovano a lottare nei bassifondi della classifica. E' vero che è sempre meglio non fasciarsi la testa prima di rompersela, ma è meglio, in questo mondo, dare precedenza alla realtà dei fatti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 21 marzo 2016 alle 23:07
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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