E ci risiamo. L'Avellino non scende dall'altalena e dopo essere risalito in quota battendo la Ternana, ripiomba giù a gran velocità sconfitto 3-0 dalla Spal, che grazie a questo sucesso agguanta il Benevento in zona playoff. I biancoverdi invece restano ai margini della zona playout. Terza sconfitta consecutiva fuori casa, come tre erano state le vittorie consecutive in casa. Tre come i gol segnati dalla Spal, passivo più pesante insieme a quello di Perugia, e tre punti che fuori casa in questa stagione non sono mai arrivati. Proseguendo con i numeri della stagione, si tratta della quarta sconfitta in trasferta su 5, unico punto a Vicenza, la sesta in campionato su 12 gare giocate. In pratica la metà delle sue partite l'Avellino le ha perse e solo un quarto le ha vinte. I biancoverdi hanno anche il secondo peggior attacco con 7 reti insieme al Trapani, secondi solo al Pisa (6) che però ha la miglior difesa mentre i biancoverdi con 16 sono tra le più battute del torneo. 

Sono numeri preoccupanti anche perché alle parole e alle buone intenzioni non fanno mai seguito i fatti. Per tutta la settimana e anche pochi minuti prima del fischio d'inizio nell'intervista a Sky, Toscano aveva parlato di occasione per invertire il trend in trasferta, e invece è arrivata ancora una sconfitta pesante, tra l'altro ineccepibile. Oltre ai tre gol, infatti, la Spal ha trovato un paio di miracoli di Frattali (sulla rovesciata di Antenucci e in uscita su Zigoni), si è vista parare un rigore da Frattali e ha costruito altre palle gol. L'Avellino ci ha messo la buona volontà, ma è stato anche tanto arruffone arrivando alla conclusione solo da fuori area e debolmente. Troppo poco per sperare davvero di invertire il trend e portare a casa un risultato positivo.

Inoltre, osservando le tre vittorie casalinghe, sono arrivate tutte di misura, con un solo gol di scarto, mai una vittoria è stata tranquilla e travolgente. Come dire, in casa si profonde il massimo sforzo, non appena si alza l'asticella della difficoltà, quindi in trasferta o contro una squadra di vertice, l'Avellino crolla. E la dimostrazione è arrivata anche oggi sull'espulsione di Asmah: rimasto in dieci, l'Avellino ha subito due gol i due minuti travolto da Antenucci.

Di questo passo la salvezza sarà sempre più difficile, ed è anche complicato trovare un capro espiatorio al difficile momento. Anche in caso di cambio tecnico, e quindi di sistema di gioco, siamo sicuri che la squadra cambi atteggiamento? E' un problema tecnico o mentale? O piuttosto di limiti dei singoli? Toscano ha cambiato più volte modulo, ha abbandonato il tanto caro 3-5-2 per passare al 4-3-1-2, nel corso delle partite ha modificato ancora lo schieramento (3-4-1-2, 4-3-3,...), ma il risultato non è mai arrivato. Con Verde capocannoniere della squadra con due sole reti, siamo sicuri che il problema sia solo tecnico? Prima c'era l'attenuta delle assenze, ora il tecnico può godere di quasi tutti gli effettivi a disposizione, specialmente in attacco. Rimandiamo la patata bollente ai dirigenti, che a questo punto qualcosa dovranno pur fare se anche con il Frosinone dovesse arrivare un risultato negativo. Incrociamo le dita...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 31 ottobre 2016 alle 23:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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