Sarà forse un caso, ma l'Avellino ha cominciato a girare e a inanellare una vittoria dopo l'altra da quando è rientrato Castaldo. Da quando ha ritrovato il suo uomo simbolo la squadra biancoverde ha conquistato 12 punti in 4 partite, in tre settimane è passata dalla zona playout alla zona playoff e ha subito solo 2 reti in 4 partite, un bel passo avanti per una squadra che aveva la peggior difesa del campionato. Ma anche uno dei migliori attacchi, certo, ma non stiamo parlando solo di una questione numerica. Non erano i gol di Castaldo che erano mancati fino a questo momento all'Avellino: Mokulu e Trotta ne avevano segnati 6 a testa contribuendo a rendere quello biancoverde il terzo miglior attacco. Era mancato il trascinatore Castaldo, quello che si carica la squadra sulle spalle e la trascina alla vittoria. Stasera contro l'Entella abbiamo forse visto il miglior Castaldo edizione 2015/16, gli sono bastate 4 partite per tornare ai livelli cui ci ha abituato: un assist per il primo gol di Trotta, un altro assist non sfruttato ancora da Trotta, un gran gol di prima di esterno destro. E' questo il giocatore che finora era mancato all'Avellino, non semplicemente i gol.

Ovviamente nessun giocatore da solo può decidere le partite, ma Castaldo era la pedina che mancava, quel quid che forse ha contribuito a portare in alto l'Avellino nelle ultime due stagioni. Quando parlavamo di squadra Castaldo-dipendente ad inizio stagione intendevamo proprio questo, mancava uno col suo carisma, col suo spirito di sacrificio, con le sue qualità tecniche e balistiche, il collante tra tutti gli altri reparti. Lo stesso Tesser a fine partita ha ammesso che Castaldo è un valore aggiunto per qualunque squadra di B, e l'Avellino ha il lusso di poterselo coccolare. Peccato per quella squalifica lunghissima che ha lasciato la squadra orfana del suo uomo simbolo per 4 lunghissimi mesi, ma c'è ancora tempo per recuperare.

L'obiettivo primario è diventato la salvezza, ma lo è ogni anno ed è giusto che lo sia, intanto 28 punti l'Avellino li ha portati a casa e domenica a Cesena ha l'opportunità, molto difficile ma mai dire mai, di chiudere oltre quota 30 punti, risultato impensabile fino a solo un mese fa. Basti pensare che l'anno scorso l'Avellino ha raccolto 32 punti nel girone di andata e 27 in quello di ritorno, approdando ai playoff.

Ovviamente parliamo di Castaldo come la classica ciliegina sulla torta, senza dimenticare che Frattali tra i pali è ormai diventato una sicurezza, Jidayi tra difesa e centrocampo difficilmente farà mai panchina, Arini è un "mostro" a centrocampo e Trotta e Mokulu possono assicurare un altro bel bottino di gol. Senza dimenticare la grinta dei vari Chiosa, Gavazzi, D'Angelo... Insomma la tanto attesa svolta c'è stata, ora basterà chiudere nel migliore dei modi il girone di andata e il 2015 e operare con calma nel mercato di gennaio, coprendo le evidenti falle pasciate aperte in estate. Un paio di terzini, un centrale di difesa e un esterno sinistro i profili ricercati dalla società. Il girone di ritorno potrebbe vedere davvero la definitiva rinascita dell'Avellino.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 22 dicembre 2015 alle 23:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print