Dopo la sconfitta contro il Perugia ci si aspettava un Avellino combattivo, con voglia di reagire e che potesse dimostrare che quello era stato solamente un incidente di percorso. La sfida contro lo Spezia era un'occasione importante per mettere in campo ciò che i biancoverdi avevano dimostrato nella striscia positiva di nove gare utili consecutive. In effetti al Picco non è andata malissimo, da un punto di vista meramente caratteriale. La formazione di Novellino ha combattuto dall'inizio alla fine e ha perso una partita che alla fine si poteva perdere. Campo ostico, avversario in zona playoff reduce da una sconfitta. Insomma, nel calcio niente è scontato però a La Spezia non era di certo facilissimo uscire indenni. Il vantaggio di Ardemagni ha illuso un po' tutti, me compreso, frutto di una bella azione su calcio piazzato. Ma come spesso accade gli episodi, soprattutto in Serie B, risultano essere decisivi. E allora ecco che Djokovic, oggi alla centesima partita in Italia, tira da casa sua e Radunovic quasi si addormenta. Compie una parata strana, per non dire in altro modo, e favorisce il gol del pareggio. Granoche si avventa sul pallone ma la sfera aveva già superato la linea. Inutile quindi l'esultanza indiavolata per attribuirsi il gol. Sono quei momenti che in partite difficili, in cui stai facendo bene, ti tagliano un po' le gambe, demoralizzandoti. L'Avellino forse ha pagato un po' lo scotto dell'errore del portiere serbo, anche se ha continuato a giocare e a combattere in una gara tutt'altro che tranquilla perché lo Spezia aveva il sangue agli occhi e voleva portare a casa assolutamente la vittoria. Nel secondo tempo gli uomini di Di Carlo ci sono riusciti grazie ad una bella combinazione tra Piccolo e proprio Granoche, che riesce a realizzare una rete tutta sua facendo impazzire i tifosi liguri. Da quel momento in poi Novellino prova a caricare i suoi, cambi e urla. Spariscono i palloni, ma siamo in Italia e quindi è tutto lecito. Nulla da fare per la rimonta. Da attenzionare l'episodio finale su Ardemagni, ovvero il calcio di rigore per il contatto molto dubbio con Chichizola. Sarebbe stato penalty e ipotetico pareggio, anche se i rigori si devono sempre realizzare.

Sui palloni che spariscono mi sento di spendere due parole, assolutamente non contro lo Spezia, ma contro chiunque adotti tattiche stupide e controcorrenti allo spirito che dovrebbe avere questo "Calcio", che dovrebbe essere, se non erro, ancora un gioco. E lo sarà ancora per poco a mio avviso, perché la piega che abbiamo preso in Italia è davvero brutta. Troppe polemiche, troppi interessi. I calciatori stranieri smetteranno di sceglierci come hanno fatto già da tempo, per andare a giocare dove questo sport è ancora sintomo di divertimento e non di stress. Detto questo, l'Avellino dopo cinque giornate torna a perdere in trasferta. Sabato arriva in Irpinia il Novara, altra squadra di ottimo livello, dove i biancoverdi dovranno provare a riportare i tre punti a casa. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 marzo 2017 alle 17:10
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
vedi letture
Print