È un giorno di festa per lo sport irpino: la squadra di calcio, seppur al termine di un non entusiasmante match terminato 1-1 contro il già retrocesso Como, soffre ma conquista la matematica permanenza in B, e magari avrebbe anche potuto puntare all'intera posta in palio senza l'espulsione ingiusta di D'Angelo, vittima di uno scambio di persona (andava espulso Chiosa). La Scandone si è aggiudicata gara 1 dei playoff scudetto e continua il suo stupefacente cammino in questo campionato. Due obiettivi diversi, certo, il calcio festeggia una salvezza mentre il basket continua a sognare uno scudetto che avrebbe dell'incredibile (seppur resti ancora un sogno di difficile realizzazione), ma testimoni dello stato di salute dello sport biancoverde. Magari le ultime stagioni calcistiche avevano abituato il tifoso ad avere la bocca buona visto che al primo anno in cadetteria si sono sfiorati i playoff e al secondo si sono disputati sfiorando la finale, e quindi una salvezza potrebbe sembrare un passo indietro. Ma non bisogna dimenticare che l'Avellino si appresta a disputare il quarto campionato di B consecutivo, evento che non si verificava da tempo immemore. E per una città come Avellino poter mantenere le radici nel campionato cadetto sognando ogni anno di poter raggiungere il sogno della A è una dimensione giusta.

Certo il sogno della massima serie resta ed è lecito coltivarlo dopo averlo sfiorato lo scorso anno, ma non passi in secondo piano l'aver mantenuto la categoria. Magari il prossimo anno, con qualche scelta più oculata inerente la guida tecnica e in sede di mercato, si potrà tornare a essere tra le prime della classe. Ma non sbaglia Gubitosa quando dice che l'obiettivo primario resta la salvezza. Lo era anche l'anno scorso e lo sarà sempre, poi prima arriva e più si può sognare, certo. Non condivido invece la scelta di non confermare Tesser, seppur non ancora ufficiale. Da spifferi pare che la decisione sia proprio quella di non tenerlo nonostante la salvezza ottenuta agilmente appena tornato alla guida della squadra. La società pensa davvero di aver potuto fare meglio con un altro tecnico? E allora perchè si continua a parlare di obiettivo salvezza e aspettative raggiunte? Evidentemente il problema non è tanto tecnico, altrimenti non si sarebbe richiamato l'allenatore di Montebelluna per salvare una barca che con Marcolin stava affondando, quanto di feeling che non è mai stato idilliaco tra società e allenatore.

Ma tornando al discorso generale, quante piazze, anche più importanti di Avellino, possono vantare una squadra in B e una che si gioca lo scudetto della pallacanestro? In uno scenario di fallimenti, retrocessioni e sparizioni, lo sport avellinese sta forse vivendo il suo momento di massimo splendore, anzi togliamo anche il "forse". Il Crotone, il Carpi e il Frosinone sono andati in A? Certo, le favole sportive sono sempre possibili, vedi il Leicester, e lo scorso anno magari poteva esserlo l'Avellino se Castaldo non avesse colpito la traversa a Bologna. Ma se nell'anno delle prime volte (Leicester, Crotone, Benevento,...) un'altra sorpresa arrivasse stavolta dal basket?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 07 maggio 2016 alle 23:25
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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