Adesso non ci si prenda in giro dicendo che l’Avellino è in salute, gioca bene o che “l’importante è muovere la classifica”. La verità sostanziale è che l’Avellino è in crisi, crisi di risultati ma pur sempre crisi. Il gioco probabilmente ci sarà anche, contro il Crotone i Lupi hanno comunque giocato meglio mantenendo un relativo possesso palla, ma nel calcio contano i gol e numeri alla mano l’Avellino ha conquistato 2 punti nelle ultime 4 di campionato, 2 pareggi in 5 partite se consideriamo anche la Coppa Italia, e la cosa più allarmante è che la scarsità di risultati è arrivata proprio contro le squadre più modeste del campionato (prima della sfida del Partenio il Crotone era ultimo) segnando un solo gol nelle ultime 4 partite, con Comi appunto contro il Crotone per il momentaneo 1-1. Probabilmente mister Rastelli avrà anche ragione a guardare il suo lato della medaglia, che vede un Avellino che crea e cerca di vincere e perde per episodi, ma noi da cronisti dobbiamo anche raccontare l’altro lato, quello numerico, che vede appunto una squadra in difficoltà in zona gol e incapace di vincere le partite. Anche se Castaldo avesse trasformato il rigore nel finale staremmo comunque parlando di un pareggio casalingo.

E’ il caso dunque, come dicevo anche dopo la trasferta di Bergamo, che a gennaio la società intervenga soprattutto nel reparto avanzato: se Castaldo non segna questa squadra non sa vincere, e lo ha dimostrato oggi quando il gol di Comi non è servito a nulla. Recriminare sulla sfortuna e gli eventuali errori arbitrali non serve perché non fanno classifica e non fanno punti, conta solo vincere sul campo. Comi può essere un buon attaccante ma non un bomber; Arrighini giocava in Lega Pro e Pozzebon in serie D, era così difficile trattenere ancora Ciano, autore di un gran gol, l’ottavo in campionato (tanto per dirne uno)?

Un calo è fisiologico per ogni squadra in un campionato lungo come quello di B: l’anno scorso è arrivato a inizio girone di ritorno, stavolta in finale di anno. Possiamo solo sperare che sia un momento passeggero ma anche gli infortuni non hanno aiutato: l’assenza di Schiavon per esempio sembra pesare sul centrocampo visto che la difficoltà a creare palle gol si è acuita con la sua assenza. Non so se l’incredibile striscia positiva possa aver causato un rilassamento psicologico, visto che la “crisi” è iniziata dopo la vittoria a Modena, ma se così fosse ci sarebbe stato anche il tempo di tornare coi piedi per terra. I motivi vanno quindi ricercati più lontano, forse nelle carenze della squadra in alcuni settori, ma non sta a noi deciderlo. Ci sono dirigenti e direttori pagati per questo. Noi possiamo solo raccontare l’attuale situazione, questo sì, e invocare a gran voce un intervento per invertire la rotta, perché vedere oggi questo Avellino è davvero una pena.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 dicembre 2014 alle 17:16
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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