Comincio col porvi una domanda, dico sul serio. Esiste una facoltà all'università di Trasfertologia? No perchè se ci fosse, vuol dire che in giro ci sarebbe un trasfertologo. Sì avete capito, insomma uno che possa curare il mal di trasferta. Se qualcuno ne fosse a conoscenza mi faccia sapere per favore. Vi chiederete come mai io sia in cerca di un trasfertologo. In verità non è per me, ma per l'Avellino, che lontano dal Partenio-Lombardi è spaesato e non ha nè anima nè corpo. Abbiamo accolto bene il punto col Carpi, in dieci uomini, ma non dimentichiamoci che non abbiamo mai concluso in porta. E ad onor del vero, non lo abbiamo fatto nemmeno in casa col Pisa, però i tre punti sono arrivati e il risultato è ciò che conta. Però Cesena è sembrato il remake di Verona, di Chiavari, di Perugia e di Novara. Cioè, Avellino poco concreto, poco pericoloso, poco tutto. L'unica conclusione degna di nota nel triste pomeriggio di Cesena è arrivata dal destro di Castaldo, poi buio totale. Era uno scontro diretto, una gara da non sbagliare, anche se i romagnoli hanno poco a che fare con le zone basse di classifica. Per carità, perdere ci può stare, ma il discorso è sempre lo stesso: uscire sconfitti con onore, creando occasioni e non prestando il fianco all'avversario. Volendo analizzare la gara dal punto di vista tecnico, Asmah ha sofferto tantissimo Ciano e gli inserimenti di Balzano, la difesa non è sembrata molto sicura e Dalmonte ha fatto ciò che voleva, compreso il gol del raddoppio. Ma si può concedere un gol simile tre/quattro contro uno? Evidentemente no. Ed allora amen.

E' stata una pessima partita, dal punto di vista del gioco e del risultato. E siamo alle solite. Da domani o da stasera ricominceranno le contestazioni contro l'allenatore, la società e i giocatori. I tifosi avranno anche ragione per carità, ma credo che l'unico modo per uscirne sia restare uniti. Siamo d'accordo che assistere a partite come quella di oggi, nella quale il Cesena avrebbe potuto vincere 5 o 6 a 0 non è una goduria per gli occhi ed il cuore, ma al momento i Lupi sono ancora vivi. La classifica è corta. Facciamoci il segno della croce e speriamo che da sabato contro l'Ascoli si ritorni a fare risultato. E' necessario!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 26 novembre 2016 alle 16:57
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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