Due vittorie ‘virtuali’ per l’Avellino. Quella degli encomiabili cinquecento tifosi giunti a Terni con ogni mezzo e da qualsiasi regione, che hanno sostenuto i lupi per tutti e novanta minuti, anche e soprattutto dopo lo svantaggio, e quello della squadra di Rastelli che contro i rossoverdi ‘perde’ due punti dopo una partita alla ‘girone d’andata’. Si signori, l’Avellino, anche se non è ancora al 100% dello ‘standard’ che siamo abituati a vedere, oggi ha fatto sicuramente la più bella gara del girone di ritorno, ma probabilmente, ha disputato anche la migliore partita giocata fuori casa di tutta la stagione. Se i tre punti non sono arrivati, il MERITO (e lo scriviamo di proposito in lettere maiuscole, proprio per sottolinearlo, ndr) è tutto di Brignoli, l’estremo difensore di casa, che dopo una serie di contestazioni e di errori nelle gare precedenti, ha ‘espresso’ tutte le sue qualità proprio contro la squadra biancoverde (e non è la prima volta che facciamo ‘resuscitare’ qualcuno, dirà qualche ‘vecchio tifoso’, ndr). Strepitoso su Castaldo in ben due occasioni in 60 secondi nel primo tempo: un tiro a ‘sorpresa’ e un colpo di testa ‘sottoporta’, ma bravo anche su Galabinov. Insomma, i lupi, già nel primo tempo, hanno ‘dominato’ la gara lasciando agli avversari solo due occasioni su ‘dimenticanze difensive’ quando Antenucci ha tirato da fuori senza che nessuno lo andasse a contrastare (33’) e con Rispoli di testa, solo soletto in area (41’). In entrambi i casi, conclusioni deboli e facile preda di un buon Terracciano. Se Fabbro non sembra ancora essere al top, dopo il lungo stop per problemi di pubalgia, Decarli merita sicuramente gli elogi per una buona gara come il suo compagno di reparto Pisacane, ex della gara, che seppur ‘ingenuo’ in occasione del rigore contro, merita l’elogio. A centrocampo un applauso va certo al giovane Angiulli, sempre presente anche in fase difensiva, come ad Arini, tornato ad essere il ‘solito’ combattente. Meno bene D’Angelo, ancora lontano dal suo standard. Buona la prova di Zappacosta che ritrova il coraggio di attaccare la profondità mettendo in difficoltà gli avversari, mentre per Bittante, a parte la fase difensiva, come ha ‘evidenziato’ il tecnico degli irpini a fine gara, resta ‘abulico’ in fase di spinta. Un discorso a parte va fatto per i due attaccanti: Galabinov non può piacere a molti, ma è arrivato a 10 gol e con quello fatto oggi (valeva il costo della trasferta) è sempre più ‘indispensabile’. Discorso diverso per Castaldo che resta sempre l’uomo più importante dell’Avellino a patto che il ‘coraggio’ che ha preso dopo il primo tiro non si fermi a 10 minuti, ma sia più ‘costante’ come da ‘standard’. Una parentesi va aperta anche per Ciano (con il modulo che è passato dal 3-5-2 al 3-4-3 come avevamo già intravisto in allenamento in settimana, non nella partitella, ndr) che conquista sempre più la fiducia degli addetti ai lavori, riuscendo a dare spinta e velocità alla manovra irpina. Biancolino? Il ‘solito’ marpione che fa sempre paura alle difese avversarie. Peccato per l’ennesimo miracolo di Brignoli nel finale su tiro di Zappacosta, ha negato il gol al giovane esterno e negato i MERITATI tre punti ai lupi. Avanti così, gli ultimi 20 minuti contro il Latina non sono un miraggio, ma pura e semplice REALTA’. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 febbraio 2014 alle 19:49
Autore: Salvatore Marzullo
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