E siamo qui a commentare un altro arbitraggio sfavorevole per l'Avellino. Si dice che a fine anno i torti arbitrali si compensano, ma finora abbiamo assistito più a episodi contro che favorevoli. A Perugia la direzione di gara del signor La Penna ha lasciato molto a desiderare: annullato un gol che sembrava regolare ad Asencio (si veda la nostra moviola), concesso un rigore inesistente per fallo di mano inventato di Molina, più altre decisioni dubbie che non hanno accontentato neanche il pubblico di Perugia. E' pur vero che sul campo il risultato appare giusto, ma fa male perdere due punti che visto il periodo avrebbero fatto comodo, per colpa di sviste da parte di chi dovrebbe invece vigilare per il corretto andamento della gara. E torniamo a invocare il Var anche in Serie B: la sperimentazione in Serie A sta dimostrando come questo strumento stia risolvendo tanti episodi dubbi e sta facendo giustizia su tutti i campi, ci auguriamo venga presto introdotto anche in B perché siamo stanchi di classifiche falsate.

Tornando al campo e provando ad analizzare la partita al di fuori dei suddetti episodi, l'Avellino ha dato la risposta che forse in pochi si aspettavano, giocando un primo tempo più che buono sotto l'aspetto della disciplina tattica, dellintensità e della grinta, chiudendo meritatamente in vantaggio. Bravo Novellino a non dare punti di riferimenti, come ha ammesso anche Breda, presentando un 3-5-2 quando tutti si aspettavano un altro tipo di modulo. Nella ripresa il Perugia ha preso le distanze e ha cominciato a martellare, ma l'Avellino si è sempre difeso con ordine, fino appunto al famigerato rigore.  Novellino a fine partita era raggiante come se avesse vinto al punto di lasciarsi sfuggire due volte il termine "vittoria" nel senso di trionfo morale e caratteriale, sorvolando sul rigore di Molina. Sicuramente la squadra ha reagito bene al periodo negativo, ma forse con un pizzico di coraggio in più nel finale si sarebbe potuto anche provare a vincere. Perché un uomo come Bidaoui, capace di saltare l'uomo e creare imprevedibilità, parte dalla panchina? Perché sull'infortunio di D'Angelo è entrato un difensore (Falasco) e non il belga? Evidentemente Novellino ha avuto paura di perderla sotto la spinta del Grifone e ha voluto evitare un'altra beffa, ma personalmente qualcosina in più avrei osato.

Inutile piangere sul latte versato: il pareggio di Perugia, campo storicamente ostico per i Lupi, può comunque essere preso positivamente, sperando che questa continua altalena di buoni risultati e cadute rovinose finisca presto. Novellino nel prepartita ha detto che la squadra ha accusato la rimonta nel derby. Eppure contro la Pro Vercelli la reazione c'era stata, prima di colare nuovamente a picco a Parma. Con un campionato così equilibrato e una classifica così corta, basta davvero un po' di continuità per togliersi qualche soddisfazione. Ma in questo momento l'Avellino non è ancora pronto per questo tipo di dicorsi. In primis tenere lontani i bassifondi della classifica. Quando si sarà trovato un equilibrio di gioco e testa, magari si potranno fare progetti diversi.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 06 novembre 2017 alle 23:20
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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