"Questa è la storia di un allenatore che stava svolgendo il suo dovere. Che era in linea con gli obiettivi tracciati dal suo datore di lavoro e che si godeva tranquillo la sua bella vita da mister, sicuro di dare qualche soddisfazione a dirigenza e tifosi. Un giorno però il padrone decise di cacciarlo, e il perchè probabilmente non è noto nemmeno al padrone stesso". Visto che oggi è sabato, mi è venuto di raccontare un po' la storiella di Tesser e dell'Avellino in stile "C'è posta per te". Maria De Filippi avrebbe cominciato a raccontarla così. E lo so perchè da piccolo in quei sabati sera passati con i nonni ne ho viste tante. E a volte scappava pure la lacrimuccia. La mia paura, ora, è che quella lacrimuccia possa scendere all'Avellino, perchè si sta giocando con il fuoco. Avete presente Vincenzo Salemme in "E fuori nevica" quando era convinto di essere un grande compositore? "E pazziati, pazziati". Diceva così. Ed io vorrei rivolgere la stessa espressione agli addetti ai lavori biancoverdi. Avete capito che la scelta di Marcolin ha portato solamente un punto in cassaforte? Avete capito che probabilmente avete fatto una scelta sballata ma non nello scegliere Marcolin (quello è risaputo), ma nel mandare via un allenatore che aveva conquistato 43 punti con una difesa scarsa, realizzando però sempre gol in ogni partita. Non posso credere che personaggi rivelatisi competenti per diversi anni abbiano all'improvviso perso il lume della ragione. Cosa c'era sotto? Siete pregati di fare chiarezza, perchè Avellino lo merita. Anche oggi, a Perugia, c'erano circa 500 tifosi. 500 persone che hanno lasciato a casa famiglie, lavoro e le proprie abitudini per sostenere una squadra che ormai di squadra non ha più nulla. Reparti staccati, due attaccanti che sembravano essersi conosciuti in campo come i ragazzini che si intrufolano durante una partita in strada. Già immagino Mokulu che chiede a Castaldo: "Ciao, sono Benjamin, posso giocare con voi?". "Prego accomodati - la risposta di Gigi - però stiamo giocando così, tanto per. Fa caldo e io un tempo facevo la differenza". "Vabbè ma giusto due tiri", rispondeva il colosso belga.

Signori, siamo realisti. I punti di vantaggio sulla zona playout diminuiscono ancora e mancano altre sei partite al termine della stagione regolare. Di questo passo si rischia fortemente di trovarsi coinvolti negli spareggi, anche perchè dietro nessuno resta a guardare. L'Avellino ora è diventato un cantiere aperto. Non c'è nulla di positivo. Giocatori che sembrano spaesati, che inciampano sul pallone, che appaiono distratti da chissà cosa. Non è servita nemmeno la rabbia dei tifosi venerdì sera dopo la sconfitta contro il Pescara a cambiare la rotta. Aguirre probabilmente si chiederà come mai si è trovato un paio di volte nell'area dell'Avellino indisturbato mentre calciava. Una volta ha fatto gol, un'altra ha sbagliato clamorosamente. E i gol subiti quanti sono? Ho perso il conto, perdonatemi. E almeno con Tesser si segnava. Rischiamo di essere monotoni. Scusate ma proprio non mi capacito. SI SALVI CHI PUO'!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 16 aprile 2016 alle 17:00
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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