L'Avellino di Novellino non vuole più fermarsi. Contro il Vicenza arriva l'ottavo risultato utile consecutivo, la quinta vittoria su otto, la terza consecutiva tra l'altro contro la terza veneta di fila. Sfortunatamente per l'Avellino non ci sono altre venete da affrontare da qui alla fine del torneo, ma scherzi a parte la cura Novellino ha praticamente rigenerato una squadra sull'orlo del baratro, e ora possiamo dire che l'Avellino è rinato e tornato pienamente in carreggiata. Dal penultimo al dodicesimo posto in otto partite non è impresa da pochi, praticamente dopo il derby con la Salernitana i biancoverdi non hanno più perso. Non solo: si sono tolti definitivamente dalla zona pericolosa, distante ora sei punti, e riavvicinati alla zona nobile della classifica, la zona play-off, ora a -3. E martedì ci sarà un'altra sfida alla portata, la trasferta di Vercelli, un campo dove però negli ultimi anni l'Avellino non è mai andato oltre il pari, con una squadra in lotta per salvarsi ma che oggi ha vinto a Cesena e intravede ora la possibilità di raggiungere zone più tranquille della classifica. Nei prossimi sette giorni quindi l'Avellino è chiamato a un doppio esame di maturità: se dovesse confermare i progressi e la crescita anche a Vercelli e successivamente in casa contro il Perugia, allora potrebbero davvero riaprirsi prospettive sopite e inimmaginabili fino a poco tempo fa. 

Ma è presto ora per pensarci, come ricorda sempre Novellino una partita alla volta, restando concentrati e con i piedi per terra, condizione che ha permesso questo incredibile filotto che fa dell'Avellino la migliore squadra del girone di ritorno (14 punti e primo posto nella speciale classifica parziale). Contro il Vicenza non era facile, anche se la grande emergenza dei biancorossi poteva far pensare a una facile vittoria. Ma Bisoli aveva caricato a dovere i suoi alla vigilia, e all'orizzonte c'era il rischio rilassamento da parte dei biancoverdi. Invece, a parte i primi venti minuti di moderato equilibrio, le giocate dei singoli hanno poi sbloccato il match mettendolo in discesa per l'Avellino fino al 3-0. Ancora una volta determinanti Verde e Ardemagni, con le loro giocate a smarcare D'Angelo, freddo e preciso nella sua doppietta; così come ancora una volta devastante è stato Ardemagni sul 3-0.

A questo punto, complice anche la pioggia che ha reso il sintetico del Partenio una specie di piscina, si è giocato meno a calcio e l'Avellino ha tirato, è il caso di dirlo, un po' i remi in barca permettendo al Vicenza di venir fuori. Il gol di Bellomo ha spaventato un po' i biancoverdi, bravi comunque a chiudere ogni iniziativa affidandosi ancora una volta al provvidenziale Radunovic, bravissimo in due circostanze a chiudere la porta. Gli attaccanti creano, il portiere conserva, e l'Avellino viaggia che è una meraviglia, si potrebbe condensare. 

Poche ore di riposo adesso e si torna al campionato, e forse è meglio così: meglio battere il ferro finché è caldo, e chissà che la prossima settimana non ci regali un Avellino finalmente nella parte sinistra della classifica, a lottare per qualcosa di inimmaginabile.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 25 febbraio 2017 alle 17:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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