Sabato scorso lo avevamo detto in questo stesso spazio: è affidandosi soprattutto alla vecchia guardia che l'Avellino potrà uscire dalla crisi e recuperare quantomeno una posizione di classifica dignitosa. Nulla da imputare ai nuovi acquisti, che la società ha cercato singolarmente con l'obiettivo di tamponare le tante partenze estive, ma è chiaro che a tutte le latitudini si possono indovinare 4, 5, anche 6 o 7 acquisti, ma che su 15 calciatori nuovi siano tutti dei fenomeni è alquanto improbabile. Qualche errore in fase di mercato è stato fatto, tutti ne sono consci, e ora bisogna solo arrivare indenni a gennaio per correre ai ripari. Lo sa bene la società, che ha chiuso le porte a qualunque ipotesi di cambio alla guida tecnica aspettando di dare a Tesser una rosa competitiva e soprattutto completa, visto che squalifiche e infortuni hanno flagellato la squadra nelle ultime settimane.

E allora è ai "senatori" della squadra, i reduci del gruppo che per due anni ha fatto sognare i tifosi, che bisogna appigliarsi in questo momento, quelli dai quali sai che puoi aspettarti e ottenere il massimo. Non a caso i recuperi in rosa, vuoi per un motivo vuoi per un altro, dei vari Chiosa, D'Angelo, Arini, e ora il rientro di Castaldo, che per varie ragioni erano stati più volte esclusi nelle prime uscite, sta restituendo una chiara fisionomia alla squadra. Magari sul piano tecnico si è perso qualcosa nel confronto diretto con le altre compagini, ma su quello della grinta nessuno potrà mai imputare nulla a questo Avellino.

Il simbolo di questo concetto, il senatore per eccellenza, il "guerriero" com viene soprannominato dai tifosi, non può che essere Angelo D'Angelo. Con il rientro del capitano l'Avellino ha ritrovato grinta e spirito battagliero in mezzo al campo, e ora anche i gol: inutile quello di Trapani, dove pure aveva riportato in parità il match, decisivo contro la Pro Vercelli con il suo bolide carico di rabbia e orgoglio. E' da questi uomini, dalla loro voglia di lottare e di superare le avversità, che bisogna ripartire. Non tutte le ciambelle riescono col buco, lo dicevamo, ma per correre ai ripari di tempo ce n'è, complice anche un calendario che ora dovrebbe permettere ai Lupi, almeno sulla carta, di chiudere il girone di andata in una posizione più tranquilla.

Intanto sono arrivati 3 punti fondamentali in una gara da non sbagliare, e pure in emergenza l'Avellino ha fatto il suo dovere. Un altro segnale che questi ragazzi, quando mettono in campo tutto, riescono a gettare il cuore oltre l'ostacolo e raggiungere gli obiettivi. Stringiamo i denti fino a gennaio, solo allora sarà il tempo delle riflessioni e delle correzioni.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 dicembre 2015 alle 23:21
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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