Il calcio avellinese è in lutto per la storica scomparsa del commendator Antonio Sibilia, artefice dei più grandi successi della storia del club irpino. Gli anni d'oro della Serie A sono legate all'ex proprietario della squadra biancoverde, scomparso in mattinata in prossimità dei novantaquattro anni di età. Per trent'anni al timone dei Lupi lascia un vuoto nello sport e nella cittadinanza irpina. TuttoAvellino.it tramite alcuni suoi ex calciatori e dirigenti l'ha voluto ricordare così.

EMILIANO DE IULIIS (Capitano Avellino 1996/97): "Spero di riuscire a scendere ad Avellino per ricordarlo di persona. Per me se ne va un secondo papà. Ero legatissimo a lui e lo ritengo una persona meravigliosa. Sono andato a trovarlo più volte anche dopo la fine della mia carriera. Rappresentava un punto di riferimento importante nella mia vita calcistica e non solo. Ogni sera prima di andare a dormire non mancherà mai una preghiera per ricordarlo".

GERONIMO BARBADILLO (Ala Avellino 1982/85): "Per me rimane sempre vivo il suo ricordo. Sono affranto per la sua scomparsa. Lo ringrazierò sempre, perchè mi ha permesso di coronare il sogno di venire in Europa e giocare in Italia. Mi è stato vicino come un padre. A lui sono e sarò sempre riconoscente".

STEFANO TACCONI (Portiere Avellino 1980/83): "Basta il nome Sibilia e si dice tutto, era una garanzia di serietà e competenza. Vengono in mente tante cose a ripensare al presidente, personalmente mi ha aiutato moltissimo nei miei tre anni in biancoverde. Dopo il terribile terremoto è stato vicino alla squadra e alla città, da vero cuore avellinese, prodigandosi per tutti. Per noi giocatori rappresentava un punto di riferimento in qualunque momento. Ha ottenuto risultati straordinari, che lo rendono una leggenda per lo sport irpino. Sono orgoglioso di aver fatto parte della sua avventura sportiva".

NEDO SONETTI (Allenatore Avellino 1989/90): "Faccio le condoglianze alla famiglia e a tutti coloro i quali avevano nel cuore il presidente. Sono stato solo un anno in Irpinia, ma mi è bastato per conoscere bene Sibilia. Era un grande uomo di calcio e sono sinceramente amareggiato per la notizia della sua scomparsa".

OTTAVIO BIANCHI (Allenatore Avellino 1983/84): "L'ho conosciuto in un'annata particolare, visto che era agli arresti domiciliari. Era un uomo d'altri tempi. Io venivo dal Nord e fui rimasto stregato dal presidente. Era un profondo conoscitore di tutti gli aspetti inerenti il mondo del calcio. Lo incontrai insieme a Giacinto Pelosi e ancora oggi mi è rimasto impresso il ricordo di quel nostro incontro. Era spassosissimo e con le sue battute riuscì a tirarmi su di morale, visto che venivamo da tre-quattro risultati poco brillanti".

BRUNO BOLCHI (Allenatore Avellino 1991/92): "Ha portato l'Avellino in Serie A, realizzando per anni capolavori calcistici. Sono stato poco tempo ad Avellino per conoscerlo bene. I tanti anni nel calcio di entrambi ci hanno portato spesso ad incrociarci, più come avversari che nella medesima squadra. Nutro grande rispetto per quanto ha fatto nel calcio e mi unisco al cordoglio nei confronti della famiglia".

SALVATORE DI SOMMA (Capitano dal 1979/84 e Allenatore Avellino 93/94 e 96/97): "In questo momento sto sotto casa sua. Appena appresa la notizia mi sono precipitato per rendere omaggio a quello che per me nel calcio non è stato solo un presidente, bensì un padre. Mi ha trattato come uno di famiglia. Spesso quando muore qualcuno si abusa di definizioni di elogio, ma in questo caso sono tutte vere. Era un uomo straordinario. Dopo il terremoto, avevamo giocato con l'Ascoli, il presidente corse a casa mia subito per sincerarsi di come stavamo io, mia moglie e le mie bambine. E' stato un grande insegnante di vita per me".

ROBERTO AMODIO (Difensore Avellino 1984/90): "Ho appreso questa notizia pochi istanti fa dalla radio. Il presidente era un grandissimo uomo, una persona di parola come poche ce ne sono al giorno d'oggi. In apparenza era un duro, ma in realtà era un passionale. Ci trasmettava tutta la sua passione per il mondo del calcio e la vita. Mi ha insegnato moltissimo. Per noi calciatori era un papà. Per lui una stretta di mano e il contatto umano valevano più di mille parole. Un galantuomo come non ce ne sono più nel calcio di oggi".

GIANFRANCO MULTINEDDU (Dirigente Avellino anni Novanta): "Sono addolorato per questa terribile notizia. Lo voglio ringraziare ancora una volta. Il Commendatore ha creduto in me come dirigente e mi ha dato la fiducia per far parte del mondo del calcio. Sarò sempre grato a lui per come si è comportato con me. Se ne va l'ultimo vero Presidente del calcio".

PASQUALE LUISO (Attaccante Avellino 1994/95): "E' stato un grandissimo presidente. Con lui avevo un rapporto fantastico. Mi stimolava per rendere meglio in campo, sfindandomi continuamente. Quando arrivai a 15 gol mi diede una macchina, una vettura costosissima all'epoca, poi se la riprese dandomi un altro regalo. Alla fine arrivai a quota diciotto e spiccai il volo verso la Serie A".

MARIO FACCO (Difensore Avellino 1974/77): "Ho un grandissimo ricordo di Sibilia che ho avuto per tre anni come presidente sia da calciatore che da responsabile del settore giovanile. Era un uomo estremamente competente e dal carisma fortissimo. Ad Avellino ha scritto la storia e con le sue capacità è riuscito a rendere la squadra biancoverde fra le più importanti d'Italia. Spesso quando parlavamo dei giocatori da prelevare per il settore giovanile, mi anticipava molti possibili obiettivi".

BRUNO IOVINO (Segretario Avellino 1982/97): "Il rapporto che mi lega a Sibilia è qualcosa di speciale e unico. Era la mia famiglia, mi ha instradato nel mondo del calcio. Grazie a lui ho imparato i segreti del mestiere e sono riuscito a far diventare una passione il mio lavoro. Era un uomo eccezionale e dal carisma travolgente. Un presidente che è riuscito grazie alla sua competenza a ottenere risultati storici e difficilmente eguagliabili. Sono addolorato in questo momento, ma il suo ricordo rimarrà sempre vivo in me".

EUGENIO FASCETTI (Allenatore Avellino 1988/89): "Siamo di fronte alla scomparsa di un grande dirigente e uomo di calcio. Per Avellino è e rimarrà sempre il presidente con la P maiuscola. Ha realizzato imprese straordinarie. Mi associo al cordoglio nei confronti dei suoi cari e di tutti coloro che l'hanno conosciuto".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 29 ottobre 2014 alle 13:00
Autore: Nicolò Schira / Twitter: @NicoSchira
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