Bella intervista di Samuel Bastien alla Gazzetta dello Sport oggi, presentato come la sorpresa del Chievo, il belga racconta la sua carriera passando ovviamente anche da Avellino: "Mi ha visto il figlio del presidente Taccone. Io avevo chiesto all'Anderlecht di andare a giocare. Devo tanto al Belgio e ai due club dove ci sono due grandi centri di formazione... Avellino è stata una tappa importante, anche Verratti e Insigne sono partiti dalla B. Ho giocato tanto e dopo il gol a Brescia mi sono sbloccato. L'avvio è stato difficile, tanta tattica, non parlavo la lingua. Bravo l'allenatore Tesser, splendidi i compagni Soumaré e Mokulu".

E a proposito di Mokulu, Bastien spiega come ha scoperto poi essere suo cugino: "Ci ha pensato mia nonna con la quale ora mi sento tutti i giorni. Con un caro amico ho ritrovato prima il mio fratello di sangue, poi mia mamma e quindi la nonna. Che quando ha saputo che avevo giocato con Mokulu mi ha detto 'guarda che è tuo cugino'".

Sul caso Muntari: "Quando giocavo con l'Avellino un paio di volte mi hanno gridato 'negro di m...'. Ho sempre risposto col sorriso. Restano ignoranti, ma io ho la testa giusta. E voglio arrivare".

Il miglior giocatore belga? "Che domande. Hazard".

 

Sezione: Focus / Data: Gio 18 maggio 2017 alle 11:26
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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