Massimo Rastelli fu ascoltato dalla Dda di Napoli, al pari di Andrea Seculin e Fabio Pisacane, nel luglio dello scorso anno. L'attuale allenatore del Cagliari, tecnico dell'Avellino all'epoca dei fatti contestati dalla Procura di Napoli, ha spiegato agli inquirenti quanto accaduto prima e durante le due gare incriminate (Modena-Avellino e Avellino-Reggina), concentrandosi sulla condizione fisica di diversi elementi, sull'infortunio di Armando Izzo e sulla posizione di Francesco Millesi all'interno dello spogliatoio biancoverde. Di seguito riportiamo gli stralci dell'interrogatorio di Massimo Rastelli:
"Fu l’inizio del girone di ritorno a far registrare una flessione di risultati, più che di prestazioni; la squadra giocava anche bene ma più del pareggio non si riusciva a fare. Avevamo meno solidità difensiva. Per quanto riguarda le partite di maggio 2014, andammo benissimo in casa. Vincemmo tutte le partite in casa tranne la partita con il TRAPANI, un 3-3 in ampio recupero. Quelle fuori casa le perdemmo tutte. Ho avuto giocatori nel girone di andata che hanno tirato la carretta, soprattutto i centrocampisti, come ARINI SCHIAVON e D’ANGELO, mentre nel girone di ritorno sia D’ANGELO che SCHIAVON ebbero una flessione, l’unico a mantenere i suoi livelli fu ARINI. Per quanto riguarda IZZO ARMANDO, il girone d’andata fu ottimo, nel girone di ritorno alla prima a Novara si ruppe il menisco, lesione da cui si riprese a tempi record, con molta forza fisica, riprendendo il posto da titolare. Nel finale, le ultime sei sette partite, iniziò ad accusare problemi fisici che mi costrinsero a non convocarlo, a tenerlo in panchina, non avendo più quel tipo di rendimento che aveva avuto in precedenza”.
“MILLESI era stato capitano ed era capitano della squadra quando giocava titolare. MILLESI si è sempre comportato in modo impeccabile, era stato anche mio compagno di squadra nel 2004-2006 e non mi creava problemi all’interno dello spogliatoio”.
"Il venerdì era il giorno della riunione tattica. Io non davo mai la formazione il venerdì, per il sabato. Durante tutta la settimana facevo prove, nove dei miei erano titolari fissi, due o tre elementi ruotavano, nel caso di dubbi. In altri periodi, mischiavo perché non volevo dare riferimenti o certezze, volevo tenere tutti sulla corda. La formazione non la davo mai, la davo esclusivamente quando lasciavamo l’albergo per andare allo stadio. Quando giocavamo in casa, ci riunivamo all’albergo Hotel Malaga, situato ad Atripalda. Vi erano giocatori che alloggiavano là, tra cui DE CARLI, o MILLESI che alloggiava là o in un miniappartamento sempre in Atripalda, molto vicino all’albergo. MILLESI fece tornare la famiglia a Catania alla fine del girone di ritorno. Si tratta di notizie che ricevevo attraverso il direttore sportivo, Enzo De Vito, o Massimiliano Taccone, il direttore generale. MILLESI già sapeva di non rientrare più nei piani tecnici dell’Avellino e che la società non gli avrebbe rinnovato il contratto. Nonostante ciò, il suo rendimento o la sua condotta non ebbero flessioni. A differenza di altri, ed invero ho già riferito di un calo generalizzato nel girone di ritorno del 2013-2014".
Su Modena-Avellino, chiusa con il successo dei canarini per 1-0: “Partita importantissima, vincendo con il Crotone avevamo alimentato le speranze di entrare nei play off, il MODENA era avanti, meglio piazzato di noi. Alla vigilia della partita ricordo che IZZO ARMANDO, che già il giorno prima aveva accusato un piccolo fastidio, il giorno stesso della gara allorché io avevo intenzione di farlo giocare titolare, venne il massaggiatore a dirmi che IZZO che non se la sentiva, se non sbaglio aveva un problema al flessore, al bicipite femorale. Lo portai comunque in panchina, per fare numero: IZZO era un titolare inamovibile, e credo che nel briefing indicai DE CARLI, a fianco di PECCARISI. IZZO e PECCARISI erano i due centrali e forse PISACANE, se giocò, giocò terzino. Primo tempo equilibrato, con occasioni da una parte e dall’altra. Ad inizio ripresa fecero subito gol, su un cross su cui fummo poco attenti o poco reattivi, nel recuperare una situazione dopo che la palla aveva colpito la traversa; sicuramente la difesa è rimasta imbambolata. Non posso affermare da un punto di vista tecnico che ci sia stato un errore marchiano, c’è stato l’inserimento di BIANCHI, centrocampista del MODENA, che è saltato indisturbato praticamente sul dischetto del rigore. Io mi sono arrabbiato per l’azione del gol ed in seguito ho fatto presente alla squadra l’errore consistito non tanto il fatto di aver perso l’uomo, ma perché avevo visto poca reattività. Io lavoro molto sotto l’aspetto di prevedere e di cercare di anticipare il ‘pericolo’ ed in quella occasione la squadra non è stata reattiva”.
Su Avellino-Reggina, terminata con il risultato di 3-0: “Questa partita non ha presentato particolari problematiche, IZZO aveva anche recuperato ed ha giocato, bene come sempre. Il direttore sportivo mi aveva raccontato che IZZO veniva da una situazione familiare difficilissima, da un quartiere disagiato. Introverso caratterialmente, in campo la trasformava in forza e personalità. Si tratta di un giocatore molto tecnico. Mi venne anche raccontato, ora non saprei dire da chi, che suo padre è stato ucciso con un colpo di pistola".
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