Tutti promossi i lupi, capaci di bloccare la Roma sull'1-1. Tutti promossi, tranne l’ingiudicabile Kawaya uscito per un problema muscolare a inizio gara e Molinaro subentrato a pochi minuti dal termine. Bene Pecorini, schierato da terzo di difesa, convincente anche Houdret, subentrato nella ripresa e vicino al pareggio al 20’, quando ha impegnato Fuzato con un colpo di testa (sfera poi sulla traversa). Bravo pure Bastianello, che si è superato su Perotti tenendo i lupi in gara. Sugli scudi, ovviamente, Paghera, autore del gol del pareggio: una gran realizzazione, con un tiro dalla distanza. In tre, però, hanno brillato più degli altri.

Di Gregorio – Il portierone arrivato dall’Inter sfodera una prestazione praticamente impeccabile, superandosi nel primo tempo sul tiro di El Shaarawy e mostrando sempre la massima attenzione sulle palle alte e sui movimenti degli attaccanti della Roma. Al 12’ della ripresa è beffato da Schick, ma non ha colpa sulla conclusione dell’ex cannoniere della Sampdoria. Un buon esordio in biancoverde, sperando possa esserci modo di rivederlo all’opera con la maglia dell’Avellino.

Castaldo – Mostra le unghie e i denti in mezzo al campo, sgomita con i difensori avversari e nel primo tempo, quando le gambe lo hanno consentito di più, ha spizzato tutti i palloni piovuti dalle sue parti, regalando sponde agli esterni di centrocampo o al compagno di reparto. Nell’intervallo si presenta con gli occhi lucidi al “confronto” con i tifosi irpini presenti allo Stirpe. Sente particolarmente la situazione imbarazzante in cui è piombato l’Avellino da alcuni giorni.

Mokulu – Non giocava una partita dall’infortunio rimediato a dicembre con la maglia della Cremonese. Il guaio al tendine d’achille sembra un lontano ricordo. A metà primo tempo sfiora anche il gol del vantaggio con un’inzuccata tolta dalla porta dal plastico intervento di Mirante. Se ci sarà un domani, l’Avellino può contare su di lui per fare male alle difese avversarie.

 

Flop: 

Non ce la sentiamo di “punire” nessuno. Chi più, chi un pochino meno, tutti gli effettivi mandati in campo da Marcolini hanno meritato gli applausi. In un momento particolare, con l’incubo della mancata iscrizione che aleggia sulla testa dell’Avellino, trovare il coraggio di mettere alle corde una corazzata come la Roma, non era assolutamente impresa facile. Nel primo tempo a meritare il vantaggio è stata proprio la squadra biancoverde, ben messa in campo e praticamente perfetta in difesa. Nessun peggiore in campo, dunque, non poteva essere altrimenti. La parentesi frusinate e il test con la Roma sono servite a tenere lontani i brutti pensieri, tornati prepotenti nell’intervallo e a fine partita.

 

 

Sezione: Focus / Data: Ven 20 luglio 2018 alle 21:12
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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