Ennesimo scossone al settore giovanile dell'Avellino, dove Alessio Rescigno assumerà l'eredità di Renato Cioffi come responsabile del vivaio biancoverde. Una svolta arrivata dopo la separazione amichevole tra il club irpino e il trainer di Cervinara il quale, in ogni caso, lascia l'incarico dopo un ottimo lavoro svolto e tanti giovani valorizzati. Su tutti, il baby attaccante Arciello, appena riscattato dalla società che ha deciso di puntare sul suo talento. E, ai microfoni di TuttoMercatoWeb, è proprio l'ex tecnico di Sorrento e Casertana, al comando anche della Primavera biancoverde, a tracciare un bilancio della stagione appena trascorsa.

Come si è arrivati a questo addio?
"Non abbiamo trovato un accordo sotto l'aspetto programmatico per poter continuare il percorso intrapreso un anno fa. A me ed ai miei collaboratori è dispiaciuto moltissimo perché avevamo ricostruito un progetto da zero, ridando credibilità a tutto il mondo del settore giovanile dell'Avellino. Avevamo anche dato serenità all'ambiente, ma la continuità per un vivaio è essenziale. E' un rammarico non poter proseguire perché si perde un lavoro duro e, a mio avviso, positivo. Tuttavia mi preme ringraziare per l'opportunità concessa la famiglia Taccone e, soprattutto, Michele Gubitosa che è stato il più vicino alle nostre sorti".

E' un bilancio soddisfacente, insomma.
"Lo dicono i numeri. E un'idea di lavoro seguita con tenacia. Con la Primavera ci siamo tolte le nostre soddisfazioni. Abbiamo battuto l'Udinese, il Chievo che in quel momento era secondo, o il Pescara. E abbiamo vinto il derby col Benevento. Eravamo in un girone duro, a differenza della stagione precedente quando la squadra fece solo cinque punti. Quest'anno ne abbiamo fatti 15 in un raggruppamento molto più difficile. Praticamente solo due punti in meno rispetto ai 17 totali accumulati nelle tre stagioni precedenti. E spesso e volentieri abbiamo lanciato nella mischia ragazzi del 2000, 2001 e 2002 quando molte altre società utilizzavano fuoriquota del '97. Questo perché ci premeva gettare le basi per il futuro, trovandoci poi dei ragazzi allevati nel tempo".

Chi le subentrerà, su quale aspetto dovrà lavorare maggiormente?
"Fossi rimasto, avrei cercato di assicurare un convitto ai ragazzi. Quest'anno in molti hanno fatto sacrifici negli spostamenti. Poi è necessaria un'altra struttura: a Pratola Serra ci siamo trovati benissimo, è un impianto magnifico che ha ospitato tutte le nostre squadre. Ma su due campi si sarebbe potuto fare un lavoro perfetto. Poi bisogna ricostruire l'Under 15 e almeno metà della Primavera, visto che per molti '98 è previsto il precontratto. L'Under 16 e l'Under 17 hanno già un'ossatura soddisfacente. Una struttura in più sarà a maggior ragione indispensabile considerato che, dalla prossima stagione, si dovrà disputare obbligatoriamente un campionato femminile Under 12 col relativo tesseramento di 40 ragazze".

In questo senso, anche la riforma della Primavera si prospetta interessante.
"Sì. Ci sarà un girone unico composto da 16 squadre di serie A, con tre retrocessioni. Le quattro col ranking minore parteciperanno alla Primavera B, suddivisa in due gironi. Anche per l'Avellino sarà un po' più semplice perché non sarà costretto a vedersela con squadroni come Juve, Chievo, Sassuolo, Inter o Milan. E c'è la possibilità di agguantare una delle tre promozioni".

Il suo futuro?
"Qualche chiacchierata c'è stata, ma per ora nulla di concreto. Eventualmente valuterò i progetti e le basi per poter intraprendere un lavoro insieme. Molte società di D devono ancora stabilizzarsi e decidere il loro futuro. Quindi non dappertutto c'è chiarezza. Tuttavia dal 1 luglio sarò un allenatore libero, perciò spero di rimettermi in gioco quanto prima".

Sezione: Giovanili / Data: Ven 23 giugno 2017 alle 15:25
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
vedi letture
Print