Seconda parte del pagellone di fine anno. Spazio ai centrocampisti. 

 

CENTROCAMPISTI:

Di Tacchio 7 – Ha saltato soltanto tre partite, due per squalifica e una (a Brescia) per infortunio. Questo la dice lunga sulla sua importanza. Impossibile fare a meno di lui, padrone del centrocampo biancoverde sia sotto la gestione Novellino, sia sotto quella di Foscarini. Qualità e quantità al servizio dell’Avellino.

D’Angelo 6,5 – Il punto più alto lo ha toccato con le due reti rifilate all’Empoli (una per girone) che hanno fruttato tre punti d’oro all’Avellino. Istituzione biancoverde, costretto alla tribuna per infortunio nel finale di campionato, è rientrato a mezzo servizio per le ultime due gare, dando ovviamente il suo contributo alla causa. Stravolgimenti e sorprese a parte si appresta a vivere la decima stagione all’ombra del Partenio. Mica male.

Wilmots 6,5 – Anche in questo caso i criticoni di turno si erano avventurati in giudizi affrettati, senza averlo mai visto giocare. Gestito malissimo da Novellino. Subito lanciato nella mischia con la Cremonese (buona prova), immediatamente accantonato, salvo rivederlo in campo a Salerno (scelta insensata) dato in pasto agli avversari a risultato ampiamente archiviato. Foscarini gli ha dato la fiducia che meritava e il giovane belga lo ha ripagato con tre prestazioni gagliarde. Ha innescato il momentaneo vantaggio ad Ascoli e il pareggio di Ardemagni a Terni. Ha la “cazzimma” di un veterano. Da blindare.

Molina 6,5 – Dopo una partenza sprint ha tirato il fiato per arrivare al traguardo della salvezza da protagonista. Non giocava da un anno e mezzo, è tornato ad Avellino dalla porta secondaria e sta per uscire da quella principale. Da “inabile” a “imprescindibile”, il passo è stato brevissimo. Ha chiuso la stagione con l’assist per Castaldo, il nono in trentanove presenze.

Gavazzi 6,5 – Sedici mesi cancellati dalla doppietta al Novara e da altre prestazioni brillanti, nonostante qualche acciacco muscolare di troppo. La qualità c’è e si è vista. Grande visione di gioco, in silenzio si è ripreso quello che la sfortuna gli ha tolto. E’ in scadenza di contratto, prolungarglielo non sarebbe un’idea malvagia.

Vajushi (ingaggiato a gennaio) 6,5 – Novellino lo ha utilizzato col contagocce, si è affidato a lui col Bari nell’ultimo atto della sua gestione venendo ripagato con un gol tanto bello quanto inutile ai fini del risultato. Ha sostituito Bidaoui nell’immaginario dell’esterno offensivo tutta corsa e dribbling per finire, come tanti, frenato da un acciacco muscolare. Resta l’ottimo impatto quando è stato chiamato in causa.  

De Risio 6 (ingaggiato a gennaio) – L’infortunio alla spalla ha privato Foscarini di un elemento valido in mezzo al campo. Dopo lo scetticismo iniziale è migliorato di giornata in giornata, si è impegnato strappando consensi e considerazione. Peccato per l’infortunio subito contro il Cittadella, avrebbe sicuramente detto la sua nelle ultime tre gare di campionato.

Moretti 5 – Sulla falsariga dei sei mesi dello scorso campionato, se non addirittura peggio. Il rigore realizzato col Cesena sembrava dovesse restituire all’Avellino un elemento rigenerato e invece il regista genovese non ha mai impressionato. A gennaio ha rifiutato diverse destinazioni, è rimasto in Irpinia da comprimario, superato nelle gerarchie da De Risio e Wilmots che hanno meritato il posto da titolare mostrando sicuramente maggiore impegno.  

Paghera (ceduto a gennaio) 5 – Ha lasciato l’Avellino a gennaio dopo quattro mesi di rendimento sotto la sufficienza e l’ombra della prestazione “horror” contro la Salernitana.

Lasik sv – Prima l’infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box durante il ritiro a Cascia, poi il drammatico incidente di Frosinone quando stavano per aprirsi spiragli di titolarità. Arrivederci alla prossima stagione. 

Sezione: Le pagelle / Data: Sab 19 maggio 2018 alle 17:46
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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