Dopo un paio di settimane prive di episodi da moviola, in Palermo-Avellino tornano diversi casi da rianalizzare al microscopio e che hanno indirizzato la gara. L'arbitro era Giua di Olbia. Partiamo dal primo rigore concesso all'8' al Palermo per fallo di Morero su Rispoli. Decisione che sembra giusta poiché il difensore ostacola il suo avversario strattonandolo al momento di calciare. Al 14' è l'Avellino a reclamare un calcio di rigore per un tiro di Gavazzi respinto forse con un braccio di Rajkovic: Giua opta per l'involontarietà giudicando il braccio attaccato al corpo, ma rivedendolo sembra che il braccio intercetti la traiettoria del pallone. Episodio difficile da valutare, fatto sta che l'azione è proseguita in una sorta di "vantaggio" per Molina che a tu per tu con Pomini ha sparato però alto.

Al 32' l'Avellino rischia di causare un altro rigore con Ngawa che affronta in maniera energica Trajkovski in area, per l'arbitro non c'è nulla e si prosegue. Il rigore rosanero c'è però al 72', protagonista ancora Morero che ingenuamente sgambetta La Gumina che in area si era ormai allungato troppo la palla. Decisione forse troppo severa dell'arbitro ma a norma di regolamento il contatto c'è stato. Tre a zero Palermo grazie a due rigori.

Sezione: News / Data: Sab 21 aprile 2018 alle 17:07
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print