Una trasferta con l'Avellino Club Milano. E' quella da noi vissuta sabato pomeriggio in occasione di Bologna-Avellino. Partenza da San Donato leggermente ritardata per problemi organizzativi legati alla società di bus, un po' di ansia e qualche ritardatario che ha salutato favorevolmente la circostanza, ma alle 11.30 i circa 30 aderenti alla trasferta erano in viaggio direzione Bologna, carichi e ottimisti sul risultato finale. Maglia del club o comunque rigorosamente verde indosso, sciarpe, cappellini, bandiere e striscioni e gli immancabili cori hanno contraddistinto il viaggio verso l'Emilia. Varia e frastagliata la composizione dell'allegra comitiva: c'era l'imprenditore che ha portato pizza di maccheroni e vino in quantità per tutti, diversi bambini nati anche al Nord ma già "malati" per il Lupo; anche due ragazze di cui una proveniente da Torino e simpatizzante Avellino: prolungati e divertenti i tentativi dei compagni di viaggio di insegnarle le fondamenta del dialetto avellinese, in alcuni casi anche con un discreto successo. E ancora avellinesi residenti a Varese da decine di anni che si sono svegliati all'alba per non mancare alla loro prima trasferta con l'Avellino Club Milano, i fedelissimi della trasferta e ovviamente gli impeccabili organizzatori della trasferta: il presidente del club Luigi Storti, l'instancabile Lello del Gaudio e Christian Grimaldi.

L'andatura del bus ha forse lasciato un po' a desiderare trasformando la trasferta in una sorta di Via Crucis ma alle 14.30 il torpedone raggiungeva il casello di Bologna dove stazionava l'immancabile pattuglia della polizia. Ma l'ansia che l'attesa potesse protrarsi ritardando l'arrivo allo stadio è durata solo qualche secondo: qualche battuta con il (fortunatamente) disponibile maresciallo di turno, la simpatia di alcuni componenti la compagnia, i bambini e gli apprezzamenti al vino avellinese hanno ammorbidito gli agenti che in pochi minuti hanno aperto una vera autostrada al pullman biancoverde che in 5 minuti ha raggiunto lo stadio. E finalmente siamo dentro.

Spettacolare la coreagrafia, da brividi il numero di tifosi che hanno riempito il settore ospiti. Il resto è cronaca con la gioia del vantaggio iniziale, la delusione del pareggio e la paura di non farcela, fino all'esplosione di gioia per il rigore parato da Frattali. Qualche brivido finale ma anche questa partita è andata, con un risultato positivo che ha soddisfatto tutti. Ancora un po' di ansia al ritorno quando la polizia voleva accelerare le operazioni di sgombero nonostante il sottoscritto stesse terminando le interviste, interminabili (e pericolosi) minuti di trattative con gli inflessibili agenti che hanno permesso di ripristinare il numero iniziale, ma alla fine con la solita scorta il viaggio di Milano è ripartito.

Ritorno rilassato e addolcito dal prezioso punto, a farla da padrona gli immancabili calcoli sulle ultime due giornate di campionato e gli incroci di classifica, la polemica sulla Lega che pone l'Avellino nono, ma anche tanti aneddoti da parte dei tifosi più anziani, le storie dei tanti ragazzi che sono dovuti emigrare al Nord per cercare lavoro con il Partenio nel cuore, e le speranze di poter organizzare in futuro trasferte ben più importanti.

Ma va bene così, la trasferta più numerosa di quest'anno va in archivio, appuntamento con Brescia per la partita decisiva in ottica playoff.

Sezione: Parola ai tifosi / Data: Lun 11 maggio 2015 alle 12:29
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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