Un passo indietro per l'Avellino che perde nettamente in casa di un Palermo abbondantemente rimaneggiato, ma pur sempre temibile soprattutto tra le mura amiche, anche se la cornice di pubblico al Barbera ha lasciato un po' a desiderare. Claudio Foscarini aveva preannunciato alla vigilia di aver pensato al 4-3-3 e lo ha schierato con Gavazzi mezz'ala e Ardemagni al centro dell'attacco completato da Molina e Vajushi. Pronti via, il Palermo passa in vantaggio dopo dieci minuti, complice un'ingenuità di Morero che bracca Rispoli in area e concede un calcio di rigore trasformato da Coronado che mette così in discesa la partita dei siciliani. Padroni di casa che in verità non producono una grossa mole di gioco e non tante occasioni da rete, anzi, è l'Avellino a sfiorare il pareggio in diverse circostanze: prima con Ardemagni che di testa quasi approfitta di un'uscita a vuoto di Pomini ma Rajkovic salva sulla linea. E successivamente con Di Tacchio che prima di sinistro e poi di destro spreca da buona posizione. Da segnalare anche due calci di rigore non concessi da Giua che sorvola sul fallo di mano di Rajkovic e sul fallo di Ngawa su Trajkovski.

Nella ripresa i rosanero dilagano chiudendo la partita, prima con La Gumina e poi con un altro calcio di rigore per un altro fallo di Morero. Trajkovski non sbaglia dal dischetto e manda all'inferno un Avellino che è sembrato a tratti spaesato senza esprimere un granchè di gioco. La classifica si fa difficile, così come la posizione di Morero che fino ad oggi non ha dato nulla di positivo alla difesa avellinese. In leggera ripresa Ardemagni, autore di una prestazione almeno dignitosa. Ora gli irpini sono attesi da un'altra trasferta, in quel di Carpi, dove sarà necessario fare punti per non sprofondare in zona playout, ora lontana solamente un punto.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 aprile 2018 alle 08:06
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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