Sarà un weekend di passione e di attesa per i tifosi biancoverdi, poiché soltanto lunedì l'Avellino presenterà l'annunciato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, sperando che in tale sede, come accaduto lo scorso anno con il Rende, vengano accolte le motivazioni biancoverdi e la squadra ammessa al campionato di B. Proviamo allora, come fatto dopo la prima bocciatura, a capire cosa potremmo aspettarci, partendo da un presupposto fondamentale: non conoscendo gli elementi del ricorso su cui sta lavorando l'Avellino né i tempi entro cui le fideiussioni sarebbero state eventualmente presentate, possiamo solo ipotizzare quali sono le armi in possesso dei legali biancoverdi.

Si è parlato spesso, anche noi ne avevamo fatto accenno alla prima ricostruzione di cui sopra, del caso Rende (che potete leggere direttamente e integralmente a questo link): la società aveva fanno domanda di ripescaggio in serie C rigettata perché, si legge, "ha depositato: a) entro il termine perentorio del 28 luglio 2017, ore 13:00, due fideiussioni bancarie, per le quali, come attestato dalla Lega Pro, non è pervenuta conferma di validità; b) in data 1° agosto 2017, quindi oltre il suddetto termine perentorio del 28 luglio 2017, ore 13:00, due polizze fideiussorie assicurative per le quali è pervenuta conferma di validità” e quindi “ritenuto che, alla luce di quanto esposto, la società Rende Calcio 1968 S.r.l. non ha soddisfatto nel termine perentorio del 28 luglio 2017, ore 13:00, tutti i requisiti prescritti per l’accoglimento della domanda di ripescaggio". Ma il Rende aveva obiettato che a "avrebbe rispettato il termine del Pag 3 deposito delle garanzie fideiussorie, facendo leva non tanto sulla data di deposito (delle seconde fidejussioni) quanto sulla decorrenza della copertura dei richiamati documenti (il 27 luglio 2017)". Aggiungendo poi che "si era subito attivata a sostituirle con altre rilasciate da emittente diverso. Aggiunge, altresì, invocando la buona fede e l’errore scusabile dovuto al fatto che, laddove dimostrata la non validità delle fidejussioni inizialmente depositate, essa ricorrente fosse stata vittima di una truffa a cui avrebbe posto rimedio non solo con il deposito di altre due fidejussioni (ritenute dalla Lega Pro valide) in data 1 agosto 2017 (ergo oltre il termine perentorio del 28 luglio 2017), ma anche presentando denuncia di querela dinanzi alla Guardia di Finanza per i fatti narrati".

Insomma, cercando di ricostruire in maniera sommaria e senza perdersi in tecnicismi legali che non ci appartengono, il Rende aveva fatto leva sulla buona fede, sul fatto che aveva presentato entro i termini le prime fideiussioni non sapendo di essere stata vittima di truffa, di aver poi denunciato il caso e di essersi adoperata entro i termini ad emetterne altre due, con data di decorrenza entro i termini (seppur presentate poi dopo) regolari. E il Collegio di Garanzia gli ha dato ragione ammettendola al campionato di C.

Venendo ora al caso dell'Avellino, è vero che ci sono dei punti in comune, ma innanzitutto è opinabile il primo ricorso sulla validità della Onix Asigurari, poiché Taccone in conferenza faceva riferimento alla solvibilità della compagnia stessa mentre la Covisoc si rifà al rating, insufficiente come confermato anche nel comunicato di ieri. Inoltre non si comprende perché l'Avellino abbia presentato, prima della bocciatura come nel caso del Rende resasi conto dell'errore, una fideiussione con la Finworld, da poco bloccata dalla Banca d'Italia, e solo in terza istanza con Groupama, dotata di tutte le garanzie richieste. Non sarebbe stato più semplice, e meno dispendioso, rivolgersi direttamente a Groupama?

Ma il vero nodo è l'esatta validità dell'attivazione delle ultime due fideiussioni. Nel caso del Rende, abbiamo visto, pur essendo state presentate fuori tempo massimo, è valso il principio della validità della copertura, entro i termini stabiliti, e soprattutto il fatto che entrambe le fideiussioni fossero valide. E qui già decade la Finworld, se anche fosse stata attivata entro i termini. Resta in piedi quindi solo l'ipotesi Groupama, che la Covisoc non ha voluto neanche considerare, come la Finworld, perché presentata fuori termine. Se il Collegio di Garanzia riterrà valida questa fideiussione (e dovrebbe farlo viste le garanzie del gruppo europeo) e soprattutto accerterà che è stata attivata entro le ore 19 del 16 luglio, allora l'Avellino sarà ammesso.

Tutto ruota dunque intorno alla presentazione della fideiussione Groupama, ma nessuno oltre ai dirigenti avellinesi e al presidente Taccone può sapere se sia stata effettivamente presentata e con validità antecedente le ore 19 del 16 luglio. Taccone potrebbe tranquillamente mostrare questo documento e tranquillizzare tutti, ma evidentemente si stanno studiando altre vie che, per motivi di riservatezza, non possono essere svelati prima della presentazione del ricorso. Anche perché ieri Taccone parlava di "vizi di forma del provvedimento". Quali sono questi vizi di forma? Il fatto che si parlasse di termine di presentazione piuttosto che termine di validità? O altri difetti formali insiti nel comunicato Figc? E in quest'ultimo caso, come poteva sapere già prima che fosse emesso che sarebbero stati contenuti se si parlava di ricorso già da ieri mattina?

Tante domande, tanti dubbi che solo conoscendo il contenuto del ricorso potremo provare a svelare.

Sezione: Copertina / Data: Sab 21 luglio 2018 alle 15:02
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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