10 punti in 4 partite, di quelle toste che alla vigilia si sperava si potesse solamente limitare i danni. La Spal era la Spal, il Frosinone in casa non si piega e il Carpi è pur sempre una squadra difficile. Senza contare che a Pisa non si passa perchè l'ambiente è infuocato. Di tutte le previsioni, azzeccate praticamente zero. E siamo contenti così, perchè vuol dire che questo Avellino sa stupire, guidato da un condottiero vero, di quelli con la benda sull'occhio destro. Walter Novellino ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza e dopo la trasferta disastrosa di Terni ha rimesso tutti in riga. L'allenatore conta e tanto, l'annata dell'Avellino lo dimostra. Mancano ormai pochi punti alla salvezza, ad un traguardo che nel girone di andata sembrava molto difficile da raggiugere visto l'andamento tenuto da una compagine allenata da un tecnico in evidentissimo stato confusionale. La sfida di ieri vinta a Pisa è l'ennesima prova che muovendosi un tantinello prima, l'asticella forse si poteva alzare. Ma alla piazza va bene anche così, conservare la categoria d'altronde era l'obiettivo principale e contro torti arbitrali e giustizia sportiva i biancoverdi ci sono praticamente riusciti. Volendo analizzare la gara dell'Arena Garibaldi, non c'è molto da dire. Una partita non spettacolare, ma giocata bene da entrambe le formazioni che ci hanno messo innanzitutto cuore.

I toscani hanno l'handicap di una rosa non molto competitiva e non possono andare oltre alla determinazione ed una buona difesa, che quando si concede il lusso di sbandare, poi, sono cavoli amari. L'Avellino invece è non solo quadrato e solido, ma anche dotato di qualità dal centrocampo in su. Con esterni ed attaccanti di categoria è facile compiere blitz come quelli di ieri. Novellino non si schioda, manco a dirlo, dal suo 4-4-2 e Gattuso ha provato a trasmettere ai suoi tutta la sua determinazione. Ha vinto la squadra più cinica e che ad onor del vero ha probabilmente meritato i tre punti. Due clamorose occasioni per Lasik non concretizzate, contro un solo tiro da fuori area di Peralta, tra l'altro sontuosamente parato dall'ottimo Radunovic. L'Avellino, dunque, ha compiuto altri metri importanti verso la cima, dove si trova un traguardo fondamentale: la salvezza.

Sezione: Copertina / Data: Mar 18 aprile 2017 alle 08:00
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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