Un capolavoro, di quelli che a volte solamente il mondo del calcio può regalare e di quelli dei quali  un allenatore può andare veramente fiero fino a sentirsi male. E' il caso di Massimo Rastelli, che al termine della gara contro lo Spezia ha accusato un lieve malore, niente di preoccupante, solo il tempo di realizzare con lucidità ciò che aveva appena fatto. L'Avellino passa di prepotenza, con forza in un "Picco" gremito, con tanto di coreografia da parte della tifoseria locale; circa 1500 le unità biancoverdi presenti nella curva Piscina, quella riservata agli ospiti. Spiazzando tutti il tecnico avellinese rischiera il 4-3-1-2 che aggiunge un'ulteriore soddisfazione alle tante già raggiunte. La difesa a quattro è solida, forte di due centrali di grande affidabilità quali Ely e Pisacane. Gioventù ed esperienza, ma non solo, anche grande qualità e piedi buoni. Sulle corsie esterne Almici è ormai una sicurezza e nell'ultima parte della stagione ha mostrato le sue doti nascoste. Chiedere a Migliore. Visconti, invece, lo conosciamo praticamente ormai tutti: sinistro sopraffino, corsa e sacrificio. Questo il reparto difensivo schierato da Rastelli, mentre a centrocampo è il momento del riscatto per Kone, abile soprattutto nel secondo tempo a lavorare numerosi palloni sporchi. Non si può dire lo stesso di Mariano Arini, che con troppa foga si fa prima ammonire e poi espellere. Proprio il rosso al numero 4 scombina un po' i piani, anche se il tecnico dei Lupi non rinuncia alle due punte, continuando a creare apprensione alla difesa spezina. E poi, Antonio Zito. Un'ira di Dio. Eccezionale, sempre presente e giocatore in più dell'Avellino formato playoff. Così non si era mai praticamente visto. Corre, rincorre, dribbla, calcia, crea e segna. Praticamente fa tutto lui. Sbaffo sulla trequarti non deve sforzarsi più di tanto mentre le due punte Trotta e Mokulu sono il brutto e il bello del pacchetto offensivo: il belga è in forma smagliante, l'azzurrino no, anzi, a volte irrita.

E' un periodo duro per lui e purtroppo la squadra a tratti ne risente. Rastelli nel secondo tempo gli preferisce Comi. Mai mossa fu più azzeccata. Gianmarione è l'uomo dei playoff. Trascina la squadra e ripiega in difesa, segna e si rende sempre pericoloso. La doppietta di Brescia lo ha galvanizzato e chissà che anche contro il Bologna non possa giocare dal primo minuto. Lo Spezia dal canto suo non ha fatto molto, soprattutto considerando l'alto tasso di qualità presente nella rosa di Bjelica. Si è limitato ad attaccare quando è andato sotto, ma le folate offensive sono state respinte da un Frattali sul quale ogni aggettivo, sembrerebbe banale. Un mostro. Para praticamente di tutto e in ogni modo. E' lui uno degli artefici di questa immensa e bellissima impresa in terra ligure. Ora sotto col Bologna, c'è poco tempo per festeggiare. Questa volta due partite e maggiore calma per ragionare sul da farsi. Questo Avellino, però, mette paura.

Sezione: Copertina / Data: Mer 27 maggio 2015 alle 08:30
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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