Azzannare la capolista era un po' quello che mancava al campionato dell'Avellino che non aveva ancora ottenuto in campionato quel risultato clamoroso, quel colpaccio che potesse portare a mille il morale degli uomini di Novellino. La compagine biancoverde, rinata nel corpo e nella mente ha inanellato il sesto risultato utile consecutivo ed anche contro l'Hellas non ha subito gol. Una macchina oramai quasi perfetta quella che Novellino ha costruito. Una squadra compatta, corta, unita: una squadra insomma. Tutto ciò che è mancato nel girone di andata. Vero che il Verona era orfano di uomini importanti come Pazzini e Ganz e che Romulo è uscito anzitempo dal campo, ma la partita di ieri è sembrata fin da subito alla portata dei biancoverdi che hanno giocato in maniera eccezionale davanti ad una bella cornice di pubblico. Era un po' nell'aria che l'Avellino potesse fare bottino pieno, perchè era reduce da buone prestazioni e risultati confortanti. Il tecnico di Montemarano ha dato continuità alla formazione, dovendo però schierare Laverone a destra nel suo ruolo naturale e Perrotta a sinistra, a causa della squalifica di Gonzalez. Ottima partita per entrambi, soprattutto per l'ex Teramo che ha dato grande quantità in fase difensiva non staccandosi troppo per andare al cross. A differenza di Laverone che nel mezzo mette palloni davvero invitanti. Jidayi e Djimsiti, poi, nel mezzo hanno ormai eretto un muro davvero difficile da superare.

A centrocampo Paghera fa il fenomeno da qualche partita ormai, prendendosi anche la responsabilità di calciare un rigore importante; realizzato con freddezza e lucidità. Bravissimo in fase di interdizione il numero 20 dell'Avellino che al suo fianco aveva Moretti, in campo per la prima volta dall'inizio. Geometrie, qualità da un piede raffinato e personalità. Ha fatto le cose giuste senza sbagliare passaggi. E' l'uomo che mancava all'Avellino da quattro anni. Un grande colpo della società che lo ha blindato con un triennale. Sulle fasce, invece, due esterni inediti. Se Lasik è impiegato già da qualche gara sull'out di destra, D'Angelo esterno di sinistra non si è mai quasi visto. Novellino però si è affidato all'esperienza del capitano che per tutto il primo tempo non ha fatto male, anzi, ha lottato come sempre contro l'avversario. Un guaio muscolare lo ha costretto a rientrare anzitempo negli spogliatoi. Veniamo all'attacco. Verde ieri era in palla più che mai, regalando giocate deliziose e sbagliando quasi niente. Il gol è frutto della sua caparbietà e della qualità che questo ragazzo ha in dote, favorito ovviamente da intervendo pessimo di Nicolas. Ma Verde può essere determinante per la compagine irpina, soprattutto in coppia con un mostruoso Ardemagni. Giocatore rinato con Novellino e incredibilmente indispensabile a questo punto. E' instancabile, non perde un duello col diretto avversario. Svaria su tutto il fronte e crea pericoli continui alla retroguardia del Verona. Un attaccante moderno, completo, che ha caricato sulle spalle l'intera squadra e sta entusiasmando i tifosi irpini. Un leone, un leader del gruppo, da come si evince anche dai profili social, dove il 33 dell'Avellino si diverte a prendere in giro i compagni e a tenere allegro lo spogliatoio. Questo Avellino, lo abbiamo già detto in passato, può togliersi davvero delle belle soddisfazioni, perchè la squadra c'è ed ha cominciato a girare al ritmo giusto. Non si perde da sei partite, nelle ultime tre trasferte nessun gol subito. Ora è l'Avellino di Novellino, che in settimana dovrà tenere sulla corda i suoi ragazzi in vista dell'insidiosa trasferta di Cittadella.

Sezione: Copertina / Data: Dom 12 febbraio 2017 alle 08:34
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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