Il Bari vince 4 a 2 al San Nicola contro un Avellino che prova fino alla fine di recuperare il risultato con Castaldo, ma capitola nel finale con un fallo che consegna il colpo del KO dagli undici metri ai padroni di casa. Ai microfoni di Radio Punto Nuovo è intervenuto il tecnico Rastelli, che recrimina sul risultato e parla delle ambizioni della sua squadra.

«Quando prendi 4 gol è normale che qualcosa non ha funzionato: credo che il Bari abbia sfruttato tutte le qualità dei suoi attaccanti e ogni tiro in porta è stato decisivo. Il primo per una deviazione di Pisacane, il secondo per una ripartenza fulminea. Direi che tornare a casa con una prestazione importante e con quattro gol sul groppone non fa bene: chi vince ha sempre ragione, ma la partita l'abbiamo fatta noi e anche qualche gol».

«Il gol di Comi poteva essere regolare, forse era in fuorigioco col naso. Il rigore credo non ci sia e può darsi che sia inifluente, ma mancava qualche minuto: il terzo gol è regolare. La partita l'abbiamo giocata, siamo partiti molto bene e il Bari è andato in vantaggio: abbiamo avuto l'occasione di pareggiare, poi la stavamo riaprendo e abbiamo preso il terzo gol. Donnarumma è stato il migliore in campo e c'è un motivo».

«Salvezza? Nessuna delle due squadre l'ha mai nominata. Siamo partiti bene e stiamo dimostrando di essere un ottimo gruppo, che ha voglia di fare cose importanti: stavamo in vetta perché lo meritavamo, nessuno ci ha regalato nulla. Rimaniamo lì cercando di fare prestazioni importanti e continuando a migliorare quello che c'è da migliorare al momento. Ho visto una grande partita di calcio, con due squadre che hanno giocato a calcio: siamo venuti qui per giocarcela, volevo questo tipo di partita e con un pizzico di fortuna in più la partita sarebbe andata in maniera diversa. Il calcio è fatto di episodi, purtroppo, e così come noi la settimana scorsa abbiamo vinto col minimo sforzo oggi con diversi tiri non siamo riusciti a portarla a casa».

Sezione: Copertina / Data: Dom 19 ottobre 2014 alle 20:40
Autore: Mario Petillo
vedi letture
Print