Ardemagni cercasi: focus nel periodo "no" del numero 9

Tredici partite e sei reti, di cui le prime cinque segnate nelle prime sei giornate di campionato. Si è stoppato a Perugia il feeling con il goal di Matteo Ardemagni. Dal lontano 6 novembre l'attaccante milanese non è riuscito in nessun'altra occasione a superare il portiere avversario. Da segnalare qualche problema fisico e qualche voce di mercato di troppo, che ne hanno sicuramente condizionato il rendimento tra la fine del girone d'andata e le prime battute del girone di ritorno. Potrebbe essere un problema di brillantezza, ma analizzando le prestazioni non può essere solo una questione di lucidità. È un problema di fiducia, che gradualmente sembra essere venuta a mancare negli ultimi mesi. Imprescindibile nei primi mesi per il gioco di Novellino, successivamente complice anche l'esplosione di Asencio è iniziata la lenta fase di declino del numero 9 biancoverde.

Novellino, tranne che in occasione della conferenza stampa pre-Cremonese, nella quale lanciò diverse frecciatine all'indirizzo di Ardemagni, a parole lo ha sempre protetto, consapevole del fatto che l'ex Perugia potrà risultare prezioso in vista del rush finale del campionato cadetto.

Forse sarebbero serviti un paio di turni di riposo, con l'obiettivo di risvegliare il suo orgoglio, ma i tanti infortuni e qualche squalifica di troppo ne ha impedito ogni tipo di discorso in tal senso. Forse potrà bastare un gol brutto, sporco, magari inutile ai fini del risultato, per risvegliare in lui la fiducia. La sensazione è che come anticipato da Novellino in varie occasioni possa essere proprio un problema di fiducia: la mancanza di brillantezza sarebbe legata sostanzialmente a un problema di condizione atletica, Ardemagni negli ultimi mesi invece essere imballato di testa, ancor prima che di gambe.

Idolo dei tifosi e fenomeno social, Ardemagni non segna più e di conseguenza non diverte più. L'Avellino ha però bisogno delle reti del suo numero 9, per conquistare l'agognata salvezza.