"Ogni storia, meravigliosa o normale, straordinaria o comune che sia, ha sempre un inizio e una fine. La mia storia con il Bari si è chiusa ieri. Passione, caparbietà, idee, sforzi economici non hanno potuto nulla contro il duro muro della realtà. In questa storia non c'è un lieto fine, ma insegnamento sì. Se ho sbagliato, accompagnato da quell'ottimismo che mi ha fatto esporre ben oltre misura, anche economicamente, ho sbagliato per un eccesso d'amore verso i baresi, Bari e il Bari". Con queste parole, scritte sul proprio profilo Facebook, l'ormai ex presidente del Bari, Gianluca Paparesta, saluta il club e tifosi pugliesi all'indomani del passaggio della società nelle mani dell'imprenditore Cosmo Giancaspro.

"Da oltre due anni la mia continua ricerca di grandi investitori in grado di sostenere e completare un progetto ambizioso, ma contemporaneamente degno di Bari, della sua meravigliosa tifoseria, della sua più che centenaria tradizione, si è incanalata lungo una strada sempre più tortuosa - ha proseguito Paparesta - Ho cercato ovunque con accuratezza, pazienza e attenzione, ma la ricerca è stata vana. Imprenditori locali, indiani, magnati russi, persino i malesi di Datò Noordin: niente da fare. Scusatemi, se potete".

E ancora: "Troppo facile e comodo adesso scaricare ogni responsabilità su Datò Noordin e sulla sua advisor. La mia coscienza mi impedisce di farlo perché in lui e nella sua famiglia, nell'ambasciatore del suo Paese, nel giovanissimo ministro dello Sport del governo malese, nei sovrani del Perlin, nella gente che mi ha accolto a braccia aperte in Malesia, ho rivisto quel mio stesso traboccante entusiasmo, accompagnato da documenti e certificazioni a comprovare quella disponibilità economica necessaria a realizzare un grande sogno", ha concluso Paparesta.

Sezione: News / Data: Ven 24 giugno 2016 alle 18:00
Autore: Ugo De Mattia
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