Dalla Procura della Repubblica di Napoli ha parlato in conferenza stampa il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, che in precedenza ha condotto anche l'inchiesta di Calciopoli: "Sono stati arrestati dei personaggi in questa tornata cautelare già noti in passato, non arrestati per una serie di ragioni, perché non erano stati ancora acquisiti elementi completi. Negli ultimi tempi - si legge dalle colonne di tuttomercatoweb.com - alcuni criminali di alto livello, hanno iniziato a collaborare con la giustizia e reso una serie di dichiarazioni che hanno completato il grave quadro indiziario a carico di questi soggetti. Inoltre è stata data una nuova chiave di lettura alle attività criminali dei clan che operano principalmente sul traffico di stupefacenti ma è importante capire che siamo riusciti a trarre conferma che ci sono interessi delle organizzazioni camorristiche verso lo sport ed in particolare verso il mondo del calcio. Abbiamo fatto riferimento ad una serie di personaggi legati ai clan di Secondigliano: si tratta di Luca Pini, Francesco Millesi, Maurizio Peccarisi e di altri personaggi che non sono stati colpiti in questo momento da misura cautelare ma che sono gravemente iniziati di appartenere a questa consorzeria camorristica. Faccio riferimento ad Armando Izzo in particolare, calciatore noto, convocato anche per impegni della Nazionale. Si tratta di soggetti che sono stati, come si potrà verificare dalle risultanze investigative, non solo oggetto di dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ma delle intercettazioni telefoniche arrivate dopo le dichiarazioni dei soggetti che sono state dimostrative di un momento di contiguità tra ambienti criminali e la loro attività normale. Le partite in questione sono gare del campionato 2013-2014, in particolare Modena-Avellino ed Avellino-Reggina. Non riferirò pedissequamente le dichiarazioni di Accurso portate all'attenzione degli investigatori sui momenti preparatori degli accordi criminosi ma sono dichiarazioni dettagliate e riscontrate dal lavoro investigativo, poi sicuramente provate. Siamo in una fase investigativa non finale, stiamo lavorando con molta velocità per quanto ci è consentivo per ulteriori aspetti che completerebbero un quadro indiziario ritenuto già grave".

Sezione: News / Data: Lun 23 maggio 2016 alle 17:05
Autore: Ugo De Mattia
vedi letture
Print