E' arrivata la notizia più bella. Mister Paolo Pagliuca ha vinto la sua battaglia e, tramite la sua popolarissima pagina Facebook, ha esposto tutte le sue emozioni e sensazioni. Ecco i due significativi "stati" del collaboratore tecnico biancoverde: "T.A.C. Total Body con e senza mezzo di contrasto, NEGATIVA: non si evidenziano alterazioni di nodulazioni linfonodali.
P.E.T. Tomoscintigrafia Globale, NEGATIVA: lo studio PET non evidenzia la presenza di patologie ad elevata attività metabolica.
Conclusioni: CE L’ABBIAMO FATTA!!!!
Alle ore 9.00 di questa mattina mi sono recato in ospedale dal Prof. Cantore, primario del reparto di ematologia della Città ospedaliera e che mi sta seguendo personalmente; esamina gli esami, lo vedo raggiante e mi dice: “bene Paolo, c’è più niente! Però devi farti il trapianto. Appena si libera un posto ti chiamiamo, presumibilmente dopo ferragosto”.
Viva la vita: oggi rinasco!".

"Piangere non è vergogna, anzi, forse dimostra quanto sei vero dentro. Di quante emozioni riesci a sentire e di come riesci a goderle nel bene e nel male. Ed io non riesco a smettere. Ho scritto tanto in questi mesi, a volte un semplice sfogo è divenuto momento di aggregazione e viceversa; ricordo del mio oceano, delle cellule impazzite ma anche della riva quieta su cui poggiare il mio piede e far scivolare l’acqua tra le dita e le cellule buone che combattevano tirando fuori gli artigli e le zanne. Ogni cellula aveva un manto peloso ed una coda sventolante ma al contempo gli occhi lucidi e i denti aguzzi. Sentivo la guerra dentro me, della lotta efferata che si stava consumando giorno dopo giorno; ad ogni combattimento di una singola cellula corrispondeva un sussulto, un ruggito, un ululato, quasi a scandire la vittoria ed esser pronti ad affrontare un’altra battaglia. E’ superfluo raccontare delle notti insonni, dei momenti di smarrimento, degli attimi di svogliatezza che pure sono apparsi ma immediatamente accantonati con la rabbia della rivalsa, della volontà di non soccombere, della solidarietà e dell’affetto di cui sono stato circondato e della forza trasmessa. E’ importante invece gridare ai tanti che stanno lottando, ed essergli vicino. Certo, manca un ultimo step, importantissimo, il trapianto, per mettere definitivamente la parola fine a questa storia. Faremo anche quello, con la tenacia di sempre e con la consapevolezza che ogni sacrificio avrà il suo tornaconto. A me basterà incontrare un amico, stringergli la mano e guardarlo negli occhi e senza parlare, notare la forza del suo abbraccio mentre una lacrima scende ad entrambi".

Sezione: News / Data: Gio 31 luglio 2014 alle 14:15
Autore: Pasquale Nappo
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