Con l'1-0 sofferto e incolore maturato contro la Vibonese il 23 dicembre è andata in archivio la prima parte di stagione dell'Avellino, anche se per completare il girone di andata mancano le gare contro Teramo e Cavese, in programma rispettivamente il 9 e il 16 gennaio, in anticipo al sabato, in Abruzzo e al Partenio-Lombardi. 

Ovviamente, in attesa che la squadra riprenda ad allenarsi il 2 gennaio, le attenzioni sono rivolte al mercato invernale, che aprirà i battenti il 4 gennaio. Ci sarà sicuramente da intervenire in difesa e soprattutto a centrocampo, dove spiccano da settimane l'assenza di un regista di ruolo e di valide alternative ad Aloi e D'Angelo, che hanno tirato la carretta giocando partite in serie e in rapida successione. Non si possono, quindi, nascondere gli errori commessi in sede di mercato estivo, avviato in notevole ritardo (a inizio settembre Braglia aveva a disposizione una dozzina di elementi) nonostante un budget a disposizione (sui 4,5 milioni di euro) decisamente importante per la categoria, in un periodo delicato per via del Covid e degli scarsissimi introiti.

Alla ripresa della preparazione, Piero Braglia potrebbe avere già avere a disposizione il primo volto nuovo. Che tanto nuovo per i tifosi biancoverdi non è: Julian Illanes. Il difensore argentino, che la Fiorentina ha prestato al Chievo Verona, finora non ha ancora trovato spazio con il club veneto ed è pronto a tornare in Lega Pro e in Irpinia per rinforzare la difesa dell'Avellino, che necessita di un atleta rapido da posizione alla destra di Miceli, in una retroguardia che dovrebbe tornare a tre uomini dopo la parentesi 4-4-2. 

A fare posto a Illanes potrebbe essere Gabriele Rocchi, che ha deluso le aspettative soprattutto di Salvatore Di Somma, che ne aveva decantato le qualità nell'ufficializzare il suo ingaggio, paragonandolo a se stesso. L'ex Cavese ha toppato diverse gare e non sono neppure piaciute le sue esternazioni dopo la sconfitta contro la Ternana, con cui aveva bacchettato la stampa irpina per le troppe critiche riservate alla difesa e alla squadra in generale. 

Le partenze riguarderanno anche il centrocampo. Nell'ultimo turno di campionato del 2020, Braglia ha bocciato definitivamente Bruzzo e Burgio. Il primo non si è mai ambientato del tutto, frenato anche da un paio di acciacchi muscolari. Niente a che vedere con il centrocampista ammirato a Pontedera, con prestazioni importanti che avevano spinto l'Avellino a puntare sul classe '99, preso in prestito con diritto di riscatto. Potrebbe tornare in Toscana, così come Burgio potrebbe riprendere la strada per Bergamo, sponda Atalanta. L'esterno mancino è sempre apparso troppo timido per scalare le gerarchie. La sostituzione dopo neppure mezz'ora di utilizzo - era già accaduto a inizio campionato - contro la Vibonese non lascia spazio ad altre interpretazioni. Andrà via. E si cerca una sistemazione anche per Marco Silvestri, che ha deluso notevolmente dopo le buone prestazioni espresse la scorsa stagioni sotto la gestione Capuano. Potrebbe finire proprio al Potenza guidato dall'ex trainer dei lupi.

In entrata si punterà su un vero regista di centrocampo, permettendo a De Francesco di agire da mezzala, su un centrocampista che possa alternarsi ai titolari e su un esterno mancino, senza dimenticare l'imminente ritorno di Errico, sfortunato nella prima parte di stagione (due infortuni muscolari e la doppia positività al Covid). Non dovrebbero esserci nuovi ingressi in attacco, con Fella, Bernardotto, Maniero e Santaniello che, al netto di qualche battuta a vuoto individuale, hanno convinto dirigenza, allenatore e tifoseria. 

Sezione: Copertina / Data: Sab 26 dicembre 2020 alle 11:41
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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