All'indomani della call conference con il Presidente Ghirelli, nel corso della quale è stata rimarcare l'impossibilità di tornare a giocare in Serie C, il medico sociale dell'Avellino, il dottor Gennaro Esposito ha parlato ai microfoni di PrimaTivvù: "Non ci sono i presupposti per tornare a giocare, per diversi motivi. Il primo perché è un controsenso obbligare l'uso della mascherina e il distanziamento sociale e poi permettere a dei ragazzi di avere contatti durante l'attività agonista e fuori dal campo. Poi per i tamponi, che l'Asl effettua su persone che hanno sintomi da Coronavirus ed è immorale sottoporre i calciatori ai tamponi e togliere la possibilità a chi ne ha bisogno. Inoltre non possiamo obbligare i presidenti a un esborso economico del genere. Il test sierologico attualmente non dà certezze, il rischio di errore è troppo alto. E quarta cosa, un calciatore positivo al Coronavirus rischia problemi polmonari, ma anche problemi cardiologici, come la miocardite a distanza di sei mesi. Per tutti questi motivi è impossibile tornare ad allenarsi e tornare a giocare. Io devo tutelare gli interessi degli atleti e del mio presidente. Essere positivo al Coronavirus equivale a un infortunio sul lavoro. Se un calciatore contrae il. Coronavirus, il presidente ne è responsabile. E penalmente ne risponde pure il medico sociale".

Sezione: Copertina / Data: Gio 30 aprile 2020 alle 16:55
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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