“Queste partite ci aiutano parecchio - spiega Archimede Graziani - Nello stesso tempo ho voluto forzare durante la partita il tutto. All’interno di questa forzatura sono stati fatti degli errori che già da domani cominceremo ad analizzare. Ora abbiamo un valore certo della rosa a disposizione”.

L’Avellino è apparso distratto…

“Ripeto ho voluto fare io questo tipo di esperienza, ma se volevo potevo schierare la stessa formazione di domenica. Non posso spremere i giocatori al massimo. Forse è più giusto valutare un pò tutti, chi si sente titolare o no. Oggi in campo abbiamo visto dei giovanotti che hanno giocato una partita intera”.

Sforzini poco incisivo, e i margini di miglioramento.

“Se era in palla già da una settimana in mezzo vuol dire che aveva sbagliato in precedenza. Sforzini ha dato la massima disponibilità per tornare ai fasti del passato. Posso dire che lui quando ci alleniamo ha un programma differenziato. L’importante che cresce insieme a tutta la squadra. Al di là di Nando questa squadra è solo al 50% di quello che possiamo dare. Dal 23 agosto ad oggi abbiamo fatto solo ventisei sedute di allenamento. Nel giro di quindici giorni, però, dobbiamo chiudere la pratica”.

Eliminazione dalla Coppa Italia può essere un piccolo aspetto positivo?

“Sul piano del lavoro possiamo lavorare meglio, ma sono sincero che mi rode ora. Mi da fastidio perdere, ma soprattutto dobbiamo lavorare sulle azioni su cui abbiamo preso gol. Da parte mia non mi farò mai trovare scoperto”

Il mercato può dirsi chiuso? E soprattutto è stata la vittoria dei 2500 tifosi?

“Devo solo ringraziare il pubblico. Io ho due obiettivi dalla mia venuta: uno è di far passare il messaggio che abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Il mercato è un compito del direttore, ma siccome siamo due persone perbene ci siamo confrontati. Non abbiamo mai preso una decisione senza parlarci. Difenderò sempre i miei calciatori, ma nel giorno in cui il mio direttore mi proporrà qualcosa valuteremo".

Sezione: Copertina / Data: Mer 19 settembre 2018 alle 23:03
Autore: Antonio Tedeschi
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