Umberto Marino, ex attaccante dell'Avellino che conquistò la promozione in B a Pescara nella finale playoff contro il Guardo, a SportChannel racconta i suoi ricordi: "Abbiamo fatto un anno travagliato, in una piazza come Avellino e un presidente come Sibilia devi stravincere e convincere, eravamo tanti giocatori bravi, Papadopulo è stato bravo a tenere le redini, la Reggina forse aveva meno problemi di gestione, noi facevamo fatica e avevamo gente in tribuna che poteva giocare titolare. Il Napoli di Sarri ha fatto 90 punti con 14 giocatori, magari non dico di averne così pochi ma neanche un'abbondanza esagerata, ma abbiamo fatto quello che dovevamo, siamo riusciti a conquistare la serie B in una giornata tosta per tutti perché se quei 15 mila fossero tornati a casa senza la B arebbe stato un problema, invece Landucci ha parato il rigore della B e ce l'abbiamo fatta. Avevamo un seguito importante, io ora abito a Gualdo Tadino, loro erano 2500, anche per loro era una giornata storica, nulla a che vedere con il nostro tifo ovviamente, per noi era normale dover vincere e quindi la tensione era doppia per noi. La gara di Pescara mi è rimasta nel cuore, Boniek ebbe un'intuizione di farmi giocare in un ruolo più congeniale, eravamo tanti e si facevano pochi esperimenti ma quel giorno secondo me abbiamo fatto la migliore partita dell'anno, io ero meno esterno di Esposito, avrebbe forse dovuto giocare lui, io ero mezzapunta ma mettendomi al posto di Provitali centrale mi sono potuto esprimere al meglio. Ho fatto pochi gol, tre, ma potevo fare di più, ero in grado di fare di più, ma ogni gol è importante: ricordo quello con la Turris da fuori area, degli assist. Ricordo l'assist su fallo laterale mentre il mio amico Cecere ha buttato fuori una palla, rimbalzata sul cartellone, ho ripreso palla, messa in mezzo e Provitali ha fatto la sponda per Fresta che ha messo dentro a porta vuota, un episodio simpatico perché lui era fuori dalla porta in quel momento.

Difficile dire un giocatore bravo di quella squadra: Fioretti per esempio, oggi potrebbe fare la A; prima c'era un livello tecnico individuale superiore, oggi magari si va più veloce ma è l'evoluzione del calcio. Sibilia mi strappò via un orecchino, aveva i suoi motivi per convincermi. Venni a ottobre ad Avellino, il Siena non era in buone acque economiche, io partii col presidente e il ds da Siena, io avevo l'orecchino e il pres Paganini me lo tolse sapendo che forse Sibilia non mi avrebbe comprato se lo avessi tenuto. Prima di entrare all'Hotel Caterina controllai di non averlo, se non mi avesse comprato il Siena avrebbe rischiato il fallimento. Secondo me Sibilia è stato anche un presidente simpatico, se era in buona ti faceva ridere, aveva anche i suoi momenti di ilarità, invece oggi ci sono persone che sono pesantissime.

Capuano può portare l'Avellino in B, è un allenatore che ti motiva come pochi, l'ho avuto e con lui devi pedalare, le squadre le fa correre, con lui le squadre non mollano mai e sarà un fattore importante ai playoff, con il pubblico di Avellino tutto può succedere". 

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mar 09 giugno 2020 alle 14:34
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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